Edilizia ancora in caduta: fatturato -9% Record di aste immobiliari, 529

di Francesco Terreri

Nonostante qualche timido segnale di ripresa, la crisi del settore edilizio continua tanto a livello nazionale quanto in Trentino. Nel 2017 in provincia l'edilizia rappresenta il settore più soggetto a fallimenti, con 39 imprese di costruzioni o impiantisti e 8 agenzie immobiliari fallite, per un totale che rappresenta il 48% delle procedure concorsuali. La pagina vendite giudiziarie del Tribunale di Trento ha raggiunto il suo recordo con 529 immobili all'asta. Il fatturato complessivo del settore edile, che nel 2016 era diminuito del 2,8%, nel terzo trimestre 2017, secondo la Camera di Commercio, ha registrato una caduta dell'8,7%. È quanto emerge dal dodicesimo congresso provinciale della Feneal, gli edili della Uil, svoltosi ieri a Villa Madruzzo. 

Sul versante occupazionale, le ore dichiarate in Cassa edile sono pesantemente in negativo anche nell'ultimo mese di rilevamento disponibile: lo scorso dicembre sono diminuite del 3,5%. Come ha ricordato il segretario della Feneal (confermato) Matteo Salvetti nella sua relazione, a livello nazionale dal 2008 al 2016, secondo la Commissione paritetica per le Casse edili, il settore ha riscontrato un -45% di lavoratori, -44% di imprese registrate, -50% di massa salari e ben il 58% di ore lavorate in meno. In Trentino il trend negativo è cominciato nel 2007. Da allora gli addetti sono passati da 17.800 a 9.557 e le ore lavorate si sono dimezzate da 19 a 8,5 milioni. 

Nonostante la crisi, tuttavia, il settore delle costruzioni rappresenta ancora il 7,1% dei lavoratori occupati in Trentino. Le aziende di impianti fissi durante il 2017 hanno avuto molte commesse, con picchi lavorativi che hanno consentito anche una ripresa dei tassi di occupazione. Un po' di respiro per le aziende artigiane arriva dai contributi della Provincia alle ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche degli edifici. Cresce inoltre l'apertura verso l'estero da parte delle imprese locali.
Il settore estrattivo, porfido in testa, ha registrato nel 2016 un sorprendente incremento di fatturato del 10,8%. L'anno scorso però è ricominciata la contrazione: -16% nel terzo trimestre 2017. Per il settore del legno i dati sono incoraggianti. La nostra realtà muove da sola il 46% del fatturato nazionale del settore, grazie a 340 milioni di ricavi, 883 aziende e 3.589 addetti. 

Ma per una vera ripresa del comparto edile, ricorda il segretario provinciale della Uil Walter Alotti , manca la componente degli appalti pubblici per infrastrutture e edilizia popolare. Salvetti, dal canto suo, sottolinea «la necessità di realizzare opere infrastrutturali che colleghino più velocemente il Trentino occidentale con l'asse dell'Adige e le valli laterali con i maggiori centri del fondovalle» come la Loppio-Busa . Mentre i lavori legati al Tunnel del Brennero dovrebbero partire in Trentino nel 2020, ma non sono stati ancora risolti i dubbi sull'impatto idrogeologico.
Il segretario della Feneal rimarca che, dopo tante crisi aziendali, ci sono anche le riprese produttive: la nuova Silvelox di Castelnuovo, la Antonio Basso , subentrata qualche anno fa alla Precompressi Valsugana di Grigno, che «chiude un 2017 in crescita netta», la Ceis trading di Pergine. E la Tassullo Materiali , con la nuova proprietà trentina Miniera San Romedio , dove «siamo riusciti a mantenere tutta la forza lavoro in essere, anche se alcune ombre sul futuro rimangono».

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