Nel 2018 aumento delle rette in 18 Rsa In 22 nessun incremento Due l'hanno invece ridotte

di Domenico Sartori

Le 42 Apsp (Aziende pubbliche per i servizi alla persona) associate ad Upipa - Unione provinciale istituzioni per l'assistenza - sono riuscite a contenere l'aumento delle rette alberghiere nelle Rsa trentine nel limite dei 22 centesimi per il 2018: un incremento medio dello 0,5% , inferiore ai 26 centesimi del 2017 ( +0,59% sul 2016). Il dato significativo è che, globalmente, i consigli di amministrazione delle 42 Apsp, che negli ultimi giorni del 2017 hanno deliberato le nuove rette, hanno responsabilmente rinunciato ad applicare per intero i margini stabiliti dalle direttive che la Giunta provinciale aveva approvato il 14 dicembre: 18 hanno ritoccato la retta verso l'alto, 22 l'hanno confermata e 2 l'hanno ridotta.

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Le direttive della Provincia.
Il costo reale a posto letto in Rsa si compone di una parte tariffaria, garantita dalla Provincia per la dimensione sanitaria, e di una retta alberghiera base a carico della famiglie. La copertura pubblica per l'assistenza medica, spiecialistica, riabilitativa, di animazione e fornitura farmaci e presidi, va da una tariffa giornaliera di 72,43 euro per le strutture con oltre 61 posti letto accreditati agli 83,58 per quelle fino a 40 posti letto, arrivando a 104,86 euro per le Rsa a sede ospedaliera. Per quanto riguarda la retta albeghiera, la Provincia ha fissato dei limiti all'aumento per il 2018: le Rsa con retta alberghiera base 2017 superiore o uguale alla media ponderata di 47,50 euro avevano il divieto di aumentarla; le Rsa che invece, nel 2017, erano sotto tale media, potevano aumentare la retta fino al massimo di 1 euro, in ogni caso non superando la media ponderata.
Le nuove rette per il 2018.
All'interno di tali paletti si sono mossi i cda delle diverse Rsa. Con il risultato sopra citato: un aumento medio di 22 centesimi che, rispettando i limiti fissati dalla Provincia, avrebbe potuto essere tre volte tanto ( 66 centesimi, con un incremento medio dell' 1,47% anziché dello 0,5%. Come spiega il presidente di Upipa, Moreno Broggi , si tratta di un segnale di responsabilità da parte degli amministratori delle Rsa. In termini assoluti, la retta media applicata nel 2018 sarà di 46,31 euro, rispetto ai 46,77 del 2017. E a spiegare il miglioramento c'è anche l'uscita di Spes dalla compagine sociale di Upipa, con le sue cinque strutture private (Cadine, Villa Belfonte-Villazzano, Trento-via Veneto, Lisignago e Montagnaga di Piné), che hanno mediamente rette alberghiere più alte.
Chi aumenta e chi cala.
Delle 42 Apsp associate Upipa, 24 avevano la facoltà di aumentare la retta alberghiera fino ad un massimo di 1 euro, 11 erano vincolate ad incrementarla con un importo inferiore ad 1 euro, sempre per non sforare la media ponderata di 47,50 euro, e 7 erano inibite ad aumentarla perché già sopra la soglia limite. Delle 24 libere di praticare l'aumento fino ad un euro, 11 Apsp non hanno ritoccato la retta, confermando quella del 2017, 10 l'hanno ritoccata, arrotondandola di qualche decina di centesimi, 2 (la Sacra Famiglia di Rovereto e la Apsp di Malé) hanno sfruttato per intero l'aumento di 1 euro e una (la Santo Spirito-Fondazione Montel di Pergine) l'ha invece diminuita di 30 centesimi, portadola a 45 euro. Quest'ultima, che già lo scorso anno aveva ridotto la retta di 50 centesimi, con le direttive della Provincia ha per altro ottenuto di poter trasformare 3 posti letto base in 3 posti letto sanitari, che comporta un maggiore finanziamento. Delle 11 vincolate ad un incremento inferiore ad 1 euro, 5 hanno confermato la retta 2017 e 6 l'hanno ritoccata portandola a 47,50 euro. L'unica altra Apsp che ha ridotto la retta è stata la San Valentino di Levico Terme ( -20 centesimi), che era tra quelle inibite ad aumentarla. Complessivamente, delle 35 Apsp autorizzate a praticare aumenti, solo 8 hanno applicato l'aumento massimo: oltre a Sacra Famiglia e Malé, le Apss di Brentonico, Mori, Dro, Pinzolo, Lavis e Tesero.

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