Pil: la provincia di Bolzano è la più ricca d'Italia Trentino al terzo posto dietro alla Lombardia

Alto Adige e Trentino si confermano, insieme alla Lombardia, come le aree più ricche del Paese. La graduatoria regionale vede in testa la Provincia di Bolzano, con un Pil per abitante di 42,5mila euro, seguita da Lombardia (36,8mila euro), Provincia Autonoma di Trento (35mila euro) e Valle d’Aosta (34,9mila euro). Lo confermano i «Conti economici regionali» dell’Istat relativi al 2016, diffusi oggi.

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Varia di poco la classifica della spesa per consumi finali delle famiglie a prezzi corrente per abitante    , che vede in testa la Valle d’Aosta (23.6mila euro), contro una media nazionale di 17mila, seguita da Alto Adige (23,2mila euro) e Trentino (21,5).

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Più in generale, con 34,2mila euro nel 2016 (erano 33,6mila nel 2015) il Nord-ovest resta l’area geografica dove il Pil per abitante (misurato in termini nominali) è il più elevato. Seguono il Nord-est, con 33,3mila euro (31,9mila euro nel 2011) e il Centro, con 29,9mila euro (30,4mila euro nel 2011).

Il Mezzogiorno, con 18,2mila euro (poco più della metà di quello del Nord-ovest), si riporta quasi al livello del 2011 (18,1mila euro).

Il Lazio risulta, con 31,6mila euro, la prima regione del Centro in termini di Pil per abitante, ma registra un calo di 2mila euro rispetto al 2011. Nel Mezzogiorno la prima regione per livello di Pil pro capite è l’Abruzzo con circa 24mila euro.

L’ultimo posto della graduatoria è occupato dalla Calabria, con 16,6mila euro, al di sotto dei 16,9mila euro del 2011, ma in recupero rispetto al 2015 (16,3mila euro).

Nel 2016 in Italia la spesa per consumi finali delle famiglie per abitante valutata a prezzi correnti è stata di 17mila euro. I valori di spesa pro capite più elevati si registrano al Nord-ovest e Nord-est (rispettivamente 19,9mila e 19,6mila euro); il Mezzogiorno si conferma, invece, l’area in cui il livello di spesa è più basso (12,9mila euro).

LE DINAMICHE DELLA CRESCITA DEL PIL

Nel 2016 il Pil in volume a livello nazionale è aumentato dello 0,9% rispetto all’anno precedente; rispetto al 2011 ha segnato una diminuzione, ad un tasso medio annuo pari a -0,5%.

Tutte le ripartizioni geografiche registrano aumenti del Pil in volume rispetto all’anno precedente, ma presentano un calo rispetto al 2011. La migliore performance del’ultimo anno è quella del Nord-est, che ha segnato una crescita dell’1,3% rispetto al 2015, avvicinandosi sensibilmente ai valori del 2011 (-0,1% la variazione media annua).

Per il Nord-ovest si registra una crescita pari alla media nazionale e una variazione media di -0,5% nel quinquennio; anche il Centro e il Mezzogiorno mostrano nell’ultimo anno un recupero vicino alla media del Paese, con un aumento dello 0,8%; nel quinquennio 2011-2016 segnano una diminuzione media annua, rispettivamente, dello 0,8% e dello 0,6%.

Se resta una delle aree più ricche del paese, il Trentino ha però mostrato scarsa dinamicità, in questi anni, sul fronte della crescita. La crescita registrata nel 2016 dal Nord-est è trainata dalla Provincia Autonoma di Bolzano-Bozen (+2,2%) e dall’Emilia Romagna (+1,9%), mentre il Trentino si ferma a + 0.5%.

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Al Nord-ovest la Lombardia segna un progresso dell’1,2%, e solo la Liguria registra una diminuzione (-0,4%).

Tra le regioni del Centro, solo l’Umbria mostra una performance negativa, con una flessione del Pil pari all’1,3% rispetto all’anno precedente, la peggiore di tutto il territorio nazionale.

Nel Mezzogiorno spicca, invece, la performance positiva della Campania, che segna una crescita del 3,2% rispetto all’anno precedente, seguita dal Molise (+2,8%). All’opposto registrano flessioni la Sardegna (-0,9%) e la Puglia (-0,4%).

Ma ecco nel dettaglio il rapporto completo dell’Istat:

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