Beate Uhse in fallimento Sex shop anche a Trento

Beate Uhse, il colosso tedesco dell’abbigliamento e dei gadget erotici, che in regione ha due filiali in Sudtirolo e una a Trento, al Top Center, ha dichiarato il fallimento, che però riguarda solo la capogruppo e non la società operativa e i negozi. Negozi che, secondo il comunicato dell’azienda pubblicato sul suo sito ufficiale, potranno continuare l’attività commerciale senza problemi.

La richiesta di fallimento che la capogruppo ha deciso di presentare in Germania deriva dalla volontà di ristrutturare il gruppo, dopo che i colloqui con un investitore che era interessato a entrare nell’azionariato e a portare quindi nuove risorse, ha deciso di non concludere l’affare.

La procedura concorsuale su cui il tribunale in Germania dovrà esprimersi prevede comunque una continuità aziendale in capo agli attuali azionisti e gruppo di manager della capogruppo.

La vicenda della crisi di Beate Uhse Ag (la capogruppo), la cui fondatrice è morta all’inizio degli anni 2000, prende avvio, secondo quanto scrive la Frankfurter Allgemeine Zeitung, qualche mese fa, quando l’azienda non sarebbe riuscita a convertire un credito da 30 milioni, emesso al tasso del 7,75%. L’azienda spiega di voler cercare contatti con nuovi investitori e di lavorare in piena armonia con i creditori in vista di una ristrutturazione del gruppo sotto il profilo finanziario per cercare il rilancio.

Per quanto riguarda la storia di Beate Uhse, l’impresa venne fondata nel 1946 edè attiva in tutta europa con circa 345 collaboratori che sono presenti in negozi distribuiti in sette Paesi. Dal maggio del 1999 le azioni del gruppo sono quotate alla Borsa di Francoforte.

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