Corazzolla: da Tres a New York passando per «Fico»

di Fabia Sartori

Da Tres, in val di Non, a New York passando per Trento. Con tappa a Bologna nella sede di Fico (Fabbrica italiana contadina), il più grande parco agroalimentare al mondo, per l’allestimento del portale dello stand di Melinda.

I mobili in legno di alta qualità della ditta Corazzolla Arredamenti costituiscono un’eccellenza trentina che ha superato i confini provinciali e si distingue a livello nazionale ed internazionale.
Tanto che, lo scorso anno, l’azienda a conduzione familiare fondata nel 1986 a Tres (oggi comune di Predaia) da Antonio Corazzolla ha aperto uno show room a New York.

«In collaborazione con un gruppo di aziende artigiane che lavorano ad alti standard di qualità nel mondo dell’arredo - specifica il titolare Antonio Corazzolla - E lo show room americano dà i suoi frutti: abbiamo già realizzato alcuni lavori sia in ambito pubblico sia su commissione di privati». [[{"type":"media","view_mode":"media_preview","fid":"1648306","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"180","style":"float: right;","width":"180"}}]]

Il grande passo del 2017, invece, è stata l’apertura a Trento dello show room in via Fratelli Fontana. «Si tratta di 300 metri quadri - descrive Sabina Corazzolla, moglie di Antonio - in cui ciascun cliente può conoscere i materiali che utilizziamo e pensare di farli plasmare esattamente secondo i propri desideri».

Proprio nei mesi scorsi, poi, la Corazzolla Arredamenti si è occupata di realizzare il portale dello stand di Melinda presso il parco agroalimentare Fico di Bologna. «Interamente con abete della Magnifica comunità di Fiemme - dice Antonio - Sulla struttura (12 metri per 4,5 metri) sono esposte tutte le mele di Melinda, quindi abbiamo trattato il legno in modo naturale».

Innovazione, scrupolosa attenzione al cliente ed alta qualità: sono questi i tre ingredienti che hanno permesso alla Corazzolla Arredamenti di raggiungere il prestigioso traguardo dei trent’anni di attività e di porsi sul mercato internazionale. «Creiamo mobili in legno di alta qualità, unici e personalizzati, che si adattano agli ambienti nei quali si inseriscono ma soprattutto sono tagliati ad hoc sul cliente», spiega Antonio. Non solo: «Abbiamo sempre creduto - sottolinea - nell’innovazione di tutti i settori dell’azienda (produttivo, organizzativo). E questa caratteristica ci ha certamente premiati. Oltre a creatività, curiosità e fermento che sono tre fattori indispensabili per rimanere sul mercato».

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Sarà per questo motivo che la passione di papà Antonio e mamma Sabina per la lavorazione del legno è stata recepita dalle figlie Daniela e Angela: la prima, 29 anni, è laureata in Ingegneria Civile e si occupa della parte tecnica dell’impresa, mentre la seconda, 27 anni, è laureata in Economia e Commercio e controlla la parte amministrativa. Nella ditta (18 dipendenti in totale) lavora anche Matteo, marito di Daniela. Marta, la terzogenita di Antonio e Sabina, invece, è ancora studente.
E pensare che Antonio ha fondato l’attività trent’anni fa, in un laboratorio di 300 metri quadrati.

«Molto è cambiato - conclude - Se un tempo era sufficiente costruire mobili, ora per stare sul mercato non si può prescindere da alta qualità e attenzione alla clientela». Non manca una particolare sensibilità verso tutto ciò che è naturale, come il legno. «Utilizziamo - termina Sabina - solamente materiali naturali (olii, rivestimenti, tessuti) rispettosi dell’ambiente e biocompatibili. Inoltre, anche le nostre politiche interne aziendali sono fortemente concentrate sulla sostenibilità (impianto fotovoltaico, recupero degli scarti del legno per il riscaldamento, vasche di raccolta dell’acqua piovana)».

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