Lo spesometro va in tilt Scadenza prorogata

«Il servizio web è temporaneamente sospeso per manutenzione»,

«Il servizio web è temporaneamente sospeso per manutenzione», ma da oggi, martedì 26 settembre, verrà ripristinato. Un annuncio di poche parole ha decretato il tilt che ha travolto nel weekend il cosiddetto Spesometro 2017, il sistema telematico dell'Agenzia delle Entrate per l'invio telematico dei dati delle fatture emesse e ricevute. Ma dopo il coro di proteste che, indignate per il disservizio, chiedevano la proroga del termine del 28 settembre per presentare gli adempimenti fiscali, l'Agenzia delle Entrate ha comunicato questa sera che lo Spesometro tornerà a funzionare da domani e che la scadenza è stata spostata al 5 ottobre.

Il servizio era stato interrotto dallo scorso fine settimana perché inserendo soltanto il codice fiscale dei contribuenti era possibile accedere a tutti i loro dati in "palese violazione della privacy". Lo stesso sito spiegava che con la pagina internet, bloccata da venerdì sera, era possibile "generare, trasmettere e conservare le fatture elettroniche verso la Pa e verso i clienti privati, trasmettere i dati delle fatture emesse e ricevute all'Agenzia delle Entrate, Memorizzare e trasmettere i dati dei corrispettivi; censire e attivare i dispositivi, ottenere i certificati da inserire negli stessi, per la memorizzazione e trasmissione telematica sicura dei dati dei corrispettivi".

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La "gravissima anomalia" dello Spesometro 2017 - che consentiva inserendo il codice fiscale di visualizzare, stampare e modificare tutti gli invii effettuati dal contribuente, sia quelli personali, sia dei propri clienti - era stata segnalata dai sindacati dei commercialisti fin dallo scorso 19 settembre. Lo si evidenzia nella lettera che i vertici delle sette sigle (Adc, Aidc, Anc, Andoc, Unagraco, Ungdcec e Unico) hanno spedito al viceministro dell'Economia Luigi Casero e al direttore dell'Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini: "Abbiamo prontamente avvertito l'Agenzia durante l'incontro presso il Ministero dell'Economia del 19 settembre", quando era in programma un tavolo tecnico fra commercialisti ed Amministrazione finanziaria sulla semplificazione fiscale, e "ripetutamente interagito per chiedere la correzione e il ripristino della riservatezza". Tuttavia, spiegano, "nonostante le segnalazioni formulate il 19 ed il 21, solo la notte di venerdì 22 si è provveduto alla messa in 'off line' della sezione della piattaforma".

"Pur apprezzando l'iniziativa del Direttore Ruffini che, nei limiti dei suo poteri, sta cercando di gestire scelte, problemi ed errori generati da altri, resta il fatto che questa nuova, ennesima proroga è, esattamente come le altre, assolutamente insufficiente". Lo dichiara il Consiglio nazionale dei commercialisti a proposito dello slittamento al 5 ottobre dei termini da parte dell'Agenzia delle Entrate, sottolineando di aver, "nei giorni scorsi, in un rapporto di leale e trasparente collaborazione", provvedere a segnalare i 'nodi' "per tempo all'amministrazione finanziaria, a partire dai problemi legati alla privacy che hanno indotto alla chiusura del sito delle Entrate. Avevamo sperato che potessero essere risolti con maggiore celerità. Così non è stato e molto tempo è stato perso per un adempimento la cui complessità, del resto, avevamo denunciato da tempo. Per queste ragioni chiediamo che sia ora il Governo a provvedere ad una più efficace soluzione di questa situazione, con scelte più radicali, a partire dalla revisione dell'istituto", termina la nota.

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