Elettricità: bollette più care da luglio

A partire dal mese scorso sono destinate a crescere, anche per i trentini, le bollette dell’elettricità, con un aumento del 2,8%. Va meglio per quelle del gas, che scenderanno del 2,9%, mentre le tariffe dell’acqua, per i residente nel comune di Trento, sono aumentate in media del 1,46%.

I dati di luce e gas si riferiscono all’aggiornamento delle condizioni economiche di riferimento per le famiglie e i piccoli consumatori del Servizio di maggior tutela, che serve due terzi dei clienti nazionali. Il principale fattore di influenza è l’andamento stagionale dei prezzi nei mercati all’ingrosso.

La famiglia-tipo, dunque, ha già sofferto un aumento del 1,8% nel periodo compreso tra il primo di ottobre 2016 e il 30 settembre di quest’anno, che equivale a circa 9 euro all’anno. Per il gas, nello stesso periodo, la bolletta sarà circa di 1.029 euro, con una variazione del -3,6%, corrispondente a un risparmio di circa 40 euro l’anno.

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L’energia elettrica, dal primo di luglio, ha un prezzo di riferimento di 19,723 centesimi di euro per kilowattora, di cui un 48,4% destinato a coprire la psesa per la materia energia. Il 20,05% del costo finisce nella spesa per il trasporto e la gestione del contatore, mentre il 31,55% soddisfa le spese per oneri di sistema e imposte.

Per quanto riguarda il gas naturale, il prezzo di riferimento per cliente tipo è do 71,08 centestimi di euro per metro cubo. Di questi,22,02 centesimi (30,99% del totale della bolletta) vanno a coprire le spese di approvigionamento, 13,16 per i servizi di distribuzione, misura, trasporto, qualità, mentre 28,11 centesimi sono destinati alle imposte.

Diverso è il quadro per le tariffe del mercato libero, la cui offerta è molto varia e difficilmente comparabile. In media, però, una famiglia-tipo può arrivare a risparmiare fino a 90 euro l’anno sull’elettricità, per un consumo 2.700 kw, mentre sul gas il risparmio arriva a toccare i 110 euro l’anno.

Quando invece si parla di acqua, il discorso cambia da comune a comune. La tariffa relativa all’acquedotto è stabilita a copertura di tutti i costi sostenuti dal comune per l’erogazione ai cittadini della risorsa idrica. È suddivisa in una parte fissa, a remunerazione dei costi fissi associati al sistema di erogazione dell’acqua, e in una parte variabile, a remunerazione dei costi dipendenti dalla risorsa idrica erogata. Negli ultimi anno, è certo che aprire il rubinetto a Trento è diventato sempre più costoso, sia per le cifre riferite alle tariffe variabili che alle quote fisse.

In quattro anni, dal 2012 al 2016, i dati di una ricerca di Ref Ricerche pubblicati in gennaio mostrano che i costi dell’acqua hanno toccato punte del 25%, in un aumento generalizzato delle tariffe trentine. Nel periodo analizzato, i prezzi sono stati calcolati sulla base di un consumo annuo di 160 metri cubi per una famiglia di tre persone: ne è emerso che hanno subito un incremento del 25%, arrivando a pesare sul bilancio del 2016 per 202 euro annui.

Nel 2017 però l’incremento si è attestato al 1,58%, al netto della depurazione (la cui determinazione della tariffa è di competenza è della Provincia), e corrisponde a 2,38 euro all’anno. Di conseguenza la spesa, per le famiglie, passa da 136,32 euro all’anno a 138,48 euro. Per le utenze non domestiche, invece, si passa da 261,77 euro a 265,46.

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