«Tax Free Day»: fino a ieri le piccole imprese trentine

di Francesco Terreri

Ieri, domenica 16 luglio, è stato il Tax Free Day di Trento, cioè il primo giorno in cui le piccole imprese hanno potuto lavorare per sé e non per pagare le tasse.

Trento è il primo Comune in Italia a raggiungere questo traguardo nella graduatoria di 135 città considerate dall’Osservatorio della tassazione sulla piccola impresa della Cna, la Confederazione Nazionale dell’Artigianato.

Ciò significa che i 198 giorni antecedenti il 16 luglio sono serviti per pagare i tributi mentre da ieri i 167 giorni rimanenti serviranno per i consumi personali dell’imprenditore e della sua famiglia. A Bolzano, invece, il Tax Free Day è venerdì 28 luglio.

L’Osservatorio considera un’azienda tipo con 431.000 euro di ricavi, 165.000 euro di costi per il personale (4 operai e un impiegato), 160.000 euro di costo del venduto, 56.000 euro di altri costi e ammortamenti, 50.000 euro di reddito di impresa. Sul reddito d’impresa si calcola il total tax rate, che a Trento raggiunge il 54,1%, mentre a Bolzano è il 57,5%. Detraendo ai 50.000 euro di reddito 2.671 euro di Imis, 978 euro di Tari, 1.302 di Irap, 11.364 di Ivs, 10.294 di Irpef, 452 di addizionale regionale Irpef, rimangono 22.939 euro di reddito disponibile.

«La pressione fiscale è troppo elevata qualunque dato si prenda - afferma Andrea Benoni, presidente della Cna del Trentino - Ma il problema vero risiede nella iniqua distribuzione del carico, che svantaggia le imprese, in particolare le piccole imprese personali. La tassazione dei redditi prodotti dalle persone fisiche non può essere diversa a seconda della modalità con cui si genera reddito. È arrivato il momento di intervenire su un sistema fiscale squilibrato per raggiungere tre obiettivi di utilità generale: ridurre la pressione fiscale garantendo maggiore equità nel prelievo, invertire la tendenza del trasferimento alle imprese degli oneri sui controlli, usare la leva fiscale per aumentare la domanda interna».

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