A22, per la concessione in-house restano nodi da sciogliere a Roma

I passi sono piccoli e lenti, ma la concessione «in house» per l'Autobrennero fa qualche progresso.

Nei giorni scorsi a Bruxelles una delegazione del ministero dei Trasporti, guidata dalla responsabile del dipartimento Infrastrutture Elisa Grande e dal capo di Gabinetto Mauro Bonaretti, ha incontrato i rappresentanti della Direzione generale Mercato interno e della Direzione generale Concorrenza della Commissione europea sulle proroghe delle concessioni autostradali, tra cui quella dell'A22.

«L'incontro - spiega l'europarlamentare Herbert Dorfmann (Svp) - è stato utile e positivo, ma i nodi in questo momento sono a Roma. Il Ministero dei trasporti deve fare i passi conseguenti dopo che l'Italia ha scelto la formula dell'affidamento ad una società in-house. Le perplessità della Commissione non sono sul merito della scelta, ma sulla tempistica. È da troppo tempo che la concessione è scaduta con un gestore che porta avanti le cose. È una situazione che si trascina e che non piace a Bruxelles perché la concorrenza non è certo ottimale. Penalizzata è la stessa A22 che in queste condizioni non può fare scelte strategiche. Ci sono lavori che attendono da anni, dalla terza corsia da Verona a Modena all'intervento sul casello di Bressanone sud di cui si parla da 10 anni quando ero sindaco a Velturno».

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