In «rosso» 30 Famiglie Cooperative su 70

di Francesco Terreri

Trenta Famiglie cooperative su oltre 70 chiudono in perdita il bilancio 2016. È più o meno lo stesso numero dell’anno precedente, con una differenza: che delle 34 cooperative in rosso nel 2015 quelle effettivamente in difficoltà erano 18. Le altre avevano i fondamentali sani.

Quest’anno invece le 30 coop in questione sono tutte in difficoltà. Tra esse ce n’è qualcuna che chiude i conti in positivo grazie a un’entrata straordinaria ma ha la gestione caratteristica negativa. Tutto questo nonostante il fatturato della cooperazione di consumo tenga, anzi risulti in crescita del 2%. Quello che pesa sono i margini sempre più risicati sulle vendite.

L’aiuto, come nel caso di Coop Alto Garda in crisi, dovrebbe arrivare dal Sait, il consorzio della cooperazione di consumo che oggi tiene l’assemblea annuale. Il fatturato Sait è in calo soprattutto per i primi effetti della fuoriuscita di alcune Famiglie coop (Giudicarie nel 2016, Carisolo e Pelugo quest’anno) in direzione Dao-Conad.

I conti però si chiudono in utile, dopo la maxi pulizia di bilancio dell’anno scorso (10,9 milioni di euro di perdita) sul versante immobiliare. Alle Famiglie socie dovrebbero essere garantiti gli stessi ristorni dell’esercizio precedente.

La ristrutturazione del consorzio con il taglio dei costi, dal personale ai fornitori, ha finora comportato 70 lavoratori in cassa integrazione, che arriveranno a quasi 130 entro giugno. Ma l’operazione guidata dal presidente Renato Dalpalù e dal direttore Luca Picciarelli punta in primo luogo a rilanciare le vendite abbassando i prezzi. «Missione risparmio» rende più competitivi i supermercati ma mette sotto stress i margini delle Famiglie più deboli.

Sono ormai disponibili i dati di bilancio di 28 cooperative sia Sait che Dao, comprese quelle «turistiche» che hanno chiuso i conti a settembre e ottobre 2016, che costituiscono però quasi i tre quarti dei 330 milioni di fatturato totale del settore. Le vendite 2016 risultano in crescita di poco più del 2% rispetto all’anno prima. Di queste 28 coop, 14 sono in rosso.

È a rischio l’occupazione dei 2.000 addetti? «Le Famiglie cooperative hanno il personale molto tirato - afferma il segretario della Fisascat Cisl Lamberto Avanzo - Qualche caso potrebbe essere affrontato col Fondo territoriale di solidarietà, ma non si possono sguarnire i negozi. https://www.youtube.com/watch?v=zH3JpqhpkXg che non reggono più. Il calo dei prezzi sta rendendo i supermercati più competitivi, ma le ripercussioni sono sui margini».

Intanto il 12 maggio Coopersviluppo, controllata dal Sait, ha ceduto il 50% di Levicopolis alla Bco, controllata dalla Mak di Lavis, che porta così la sua quota al 100%. Levicopolis è uno dei progetti immobiliari Sait rimasti fermi. La Mak di Mirko Pellegrini intende realizzare un centro commerciale da 6.000 metri quadri, con negozi e un supermercato da 1.500 metri, un investimento di 15 milioni ( l’Adige del 25 febbraio). Per il supermercato ci sono vari gruppi interessati, in testa Dao-Conad.


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