La casse rurali trentine tornano a fare utili

di Francesco Terreri

Le Casse rurali tornano a fare utili. In testa c’è sempre Alto Garda, che chiude il 2016 con un risultato record di quasi 7 milioni di euro rispetto ai 5,6 milioni del 2015. Ma anche la Cassa Alta Valsugana, frutto della fusione di quattro Rurali, ottiene un utile di 2,3 milioni, mentre Pergine, Caldonazzo, Levico e Pinetana, i quattro istituti che si sono uniti, avevano chiuso il 2015 con 40 milioni di perdita complessiva. Torna all’utile Giudicarie Valsabbia Paganella: 1,1 milioni contro i meno 4,5 dell’anno prima. Il totale delle Rurali è ancora negativo ma in misura molto ridotta rispetto ai 115 milioni di rosso cumulato del 2015.

La Cassa Rurale di Trento, dal canto suo, ha chiuso i conti dell’anno con circa 2 milioni di utile. Il risultato è in calo rispetto al 2015, ma Trento, come Alto Garda e Alta Valsugana, ha assorbito nella prima metà del 2016 le maxi pulizie di bilancio delle Casse che si sono fuse. La Rurale di Aldeno e Cadine, ora in Trento, ha chiuso i conti al 30 giugno 2016 con una perdita di circa 30 milioni.
Nel caso della Rurale di Mori-Brentonico, da luglio in Alto Garda, i conti semestrali prima della fusione sono descritti in dettaglio nel prospetto del prestito obbligazionario da massimi 40 milioni lanciato da Alto Garda a gennaio. Mori-Brentonico, dopo i 12,8 milioni di perdita 2015, è in rosso al giugno scorso di altri 26,9 milioni. In questo modo, però, una buona fetta di crediti deteriorati è stata spesata.

Da quest’anno è fusa in Alto Garda anche la Rurale Valle dei Laghi. Nel 2015 la Cassa, dopo una severa ispezione di Bankitalia, aveva registrato una perdita record di 21,4 milioni. Ma già nella semestrale 2016 una certa ripresa dei valori, anche immobiliari, aveva portato a un utile di periodo di 1,6 milioni. L’intero 2016 vedrà un bilancio in rosso, non così pesante però come il 2015.

Anche nel secondo semestre le Casse rurali trentine hanno dovuto fare rettifiche importanti sui crediti e ci sono quelle che non riescono a chiudere in positivo, come Rovereto. Tuttavia i segnali di miglioramento si vedono nella riduzione delle nuove sofferenze: addirittura ad un sesto di quelle dell’anno precedente nel caso della Rurale Giudicarie. Sui prestiti, invece, l’inversione di tendenza ancora non c’è: risultano generalmente in calo.

Il ritorno all’utile di molte Casse è importante non solo come segnale di inversione di tendenza, ma anche perché consente di rafforzare il patrimonio in vista della costituzione del gruppo bancario nazionale guidato da Cassa Centrale Banca. La Rurale di Trento ha 171 milioni di patrimonio con un indice di solidità (rapporto tra patrimonio e crediti pesati per il rischio) vicino al 15% (Bankitalia chiede almeno il 10,50%). Analogo l’indice per Alto Garda, che ha portato il patrimonio a 130 milioni. Alta Valsugana ha 168 milioni di patrimonio con un indice che arriva al 18,75%. Giudicarie ha portato in un anno l’indice di solidità dall’11,50 al 13,39%.

Cassa Centrale, di suo, chiude il 2016 con più di 15 milioni di utile netto, superiore al 2015. Mentre arrivano le adesioni definitive al gruppo, il prossimo meeting nazionale è in cantiere per il 31 marzo a Milano.

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