Se la tivù riassume ci sono i contributi Caso ex Tca, dalla Provincia nuove regole

Dopo il caso del licenziamento di tre giornalisti di Trentino Tv (ex Tca) la Provincia corre ai ripari e cambia le regole per i finanziamenti pubblici

di Luisa Maria Patruno

La giunta provinciale prova a metterci una pezza. Dopo aver licenziato un disegno di legge - poi approvato all’unanimità da parte del consiglio provinciale nel novembre scorso - con cui si dava il via libera a contributi pubblici alle televisioni e radio private e ai portali online di informazione locale, anche nel caso di licenziamenti di giornalisti, come poi avvenuto a Trentino Tv (ex Tca), ha corretto il tiro con un regolamento di attuazione della legge che cerca di restringere le maglie.

Il nuovo regolamento, proposto dal presidente Ugo Rossi e condiviso dalla giunta, ha inserito infatti la prescrizione, non prevista in legge, secondo cui «in caso di licenziamento di uno o più giornalisti, avvenuto nel periodo compreso fra la data di presentazione della domanda ed i 12 mesi precedenti, è ammesso l’accesso alle agevolazioni di cui ai presenti criteri, purché venga raggiunto un accordo con le organizzazioni sindacali di categoria che impegni l’impresa a ristabilire totalmente o parzialmente i livelli occupazionali preesistenti sulla base di un piano industriale condiviso».

In sostanza, poiché le domande per avere il contributo potranno essere presentate da marzo 2017 e i licenziamenti di tre giornalisti da parte di «Trentino Tv» è avvenuta entro i 12 mesi precedenti, l’editore Graziano Angeli per ottenere i soldi del contributo (il massimo previsto dalla legge è 200 mila euro su tre anni), deve raggiungere un accordo con il sindacato dei giornalisti che preveda la riassunzione di almeno uno dei tre giornalisti licenziati.

E proprio in questi giorni sono in corso trattative tra la Fnsi, il sindacato dei giornalisti, e l’editore di Trentino Tv che andrebbe proprio in questa direzione. Insomma, dopo aver fatto una legge che consente di poter presentare la domanda di contributo pubblico se si hanno minimo tre giornalisti professionisti - e Trentino Tv, che ne aveva sei ne ha licenziati tre - Daniele Benfanti (nella foto), Francesca Quattromani e Alessio Kaisermann - rientrando dunque perfettamente nei minimi richiesti dalla legge - ora si fa un regolamento che cerca di tenere conto dell’aspetto occupazionale, che in fase di discussione del disegno di legge - testo unificato proposto dallo stesso Ugo Rossi e da Claudio Civettini - era stato detto non essere centrale.

Tra le altre novità introdotte nel regolamento, relativo agli obblighi per gli editori che ottengono i contributi, ce n’è una che riguarda il mantenimento dei livelli occupazionali. La legge stabilisce che se non si mantengono i livelli occupazionali indicati nella domanda di contributo si va incontro a una riduzione del contributo stesso, proporzionalmente al numero di unità mancanti.

Il regolamento aggiunge che: «Qualora la riduzione sia pari o superiore al 50% del livello occupazionale indicato in domanda si applica la revoca totale del contributo». La riduzione o revoca si applica anche nel caso di ricorso ad ammortizzatori sociali.

Nel caso di «Trentino Tv», qualora tornasse ad assumere almeno uno dei tre giornalisti licenziati raggiungendo un accordo sindacale, avrebbe 4 giornalisti (uno in più al minimo richiesto dalla legge) e potrà ottenere 10 punti (tra un minimo 0 e un massimo di 35) ai fini del calcolo del contributo complessivo, che tiene conto poi anche del numero di altri dipendenti, della diffusione sul territorio, della quantità di informazione prodotta, degli anni di attività e dell’audience.

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Qui sopra Daniele Benfanti, Alessio Kaisermann e Francesca Quattromani

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