Occupazione, frenata ottobre positivo il trend annuo

In ottobre diminuisce il numero delle persone occupate in Italia, ma resta positivo l’andamento su base annua.

Il tasso di disoccupazione ad ottobre scende comunque all’11,6%, con un calo di 0,1 punti percentuali su base mensile.

Lo stima l’Istat, che rispetto a settembre segna una diminuzione di pari entità anche per il tasso di occupazione, al 57,2%.

Andamento che si spiega con il rialzo dell’inattività, al 35,1%, in crescita di 0,2 punti a livello congiunturale.

Nel mese di ottobre la stima degli occupati cala “lievemente rispetto a settembre”, scendendo dello 0,1%, pari a -30 mila unità.

L’andamento segna però ancora una crescita su base annua, dove, spiega, “si conferma la tendenza all’aumento del numero di occupati”: +0,8% su ottobre 2015, pari a +174 mila.

«Il calo dell’occupazione nel mese di ottobre è determinato dai lavoratori dipendenti permanenti (-0,3%, pari a -39 mila), i cosiddetti posti fissi», rileva l’Istat, spiegando che si tratta «del secondo mese di calo, dopo una crescita che proseguiva ininterrottamente da sei mesi (+1,0%, pari a +115 mila tra febbraio e agosto)».

A ottobre si registra invece un aumento dei lavoratori a termine (+0,3%, pari a +7 mila), con gli indipendenti, ovvero gli «autonomi», che restano stabili.

Su base annua si conferma la «forte crescita» degli occupati dipendenti (+1,1%, pari a +194 mila), mentre diminuiscono gli indipendenti (-0,4%, pari a -20 mila), rileva sempre l’Istituto di statistica. La crescita dei dipendenti, sottolinea l’Istat, «riguarda soprattutto i permanenti (+1,2%, pari a +178 mila) ma anche quelli a termine (+0,6%, pari a +16 mila)».

Il tasso di disoccupazione giovanile, under25, a ottobre scende al 36,4% (-0,4 punti percentuali rispetto al mese precedente.).

Nel terzo trimestre del 2016 il prodotto interno lordo, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dell’1% su base annua. Lo rileva sempre l’Istat, confermando, a confronto con le precedenti stime, il dato congiunturale ma rivedendo al rialzo il tendenziale (a +1,0% da +0,9%).

La variazione acquisita per il 2016 è infatti pari a +0,9%. Lo rileva l’Istat, migliorando la stima precedente (era +0,8%).

Si tratta della crescita annuale che si otterrebbe in presenza di una variazione congiunturale nulla nei restanti trimestri dell’anno.

Le stime del governo sul 2016 indicano una crescita (grezza) dello 0,8%.

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