Il futuro è biotech Diagnostica in crescita

Dalla produzione di energia pulita alla bonifica ambientale, dalla riqualificazione dei processi industriali alla conservazione del patrimonio artistico: il settore del «white biotech» è destinato ad avere un grande sviluppo nel prossimo futuro. Lo afferma Riccardo Palmisano, presidente di Assobiotec, a margine della presentazione del Rapporto 2016 «Le imprese di biotecnologie in Italia - Facts & Figures», realizzato in collaborazione con l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea).

«Nel breve e medio periodo, la crescita del biotech italiano sarà trainata ancora dalle biotecnologie applicate alla salute. Non solo vaccini, farmaci innovativi come anticorpi monoclonali e proteine ricombinanti, o terapie cellulari, geniche e rigenerative: crescerà molto anche il settore della diagnostica», spiega Palmisano. «Nel lungo periodo, però, l’Italia potrà giocare un ruolo di primo piano anche nel settore del white biotech: ad oggi ci sono già buone basi di partenza, che fanno pensare ad un grande potenziale di sviluppo per il futuro».

Gli investitori punteranno molto «sulla trasformazione delle biomasse vegetali, con biotecnologie che potranno avere molte applicazioni che vanno dalla chimica alla farmaceutica, dall’industria cartaria a quella del tessile e del legno: tutti settori - sottolinea il presidente di Assobiotec - in cui l’Italia ha una forte tradizione industriale». Anche la chimica verda italiana, «con le sue moderne bioraffinerie, guarda alle biotecnologie - aggiunge Palmisano - per la produzione di biolubrificanti, colori, solventi, detergenti, fitofarmaci, bioplastiche, fibre naturali e altri materiali innovativi che costituiscono già oggi una valida alternativa ai prodotti della petrolchimica tradizionale».

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