Evasione, il fisco trentino recupera sessanta milioni

di Francesco Terreri

L'Agenzia delle Entrate ha recuperato l'anno scorso più di 60 milioni di euro di imposte non pagate da evasori trentini. Il dato è inferiore al totale riscosso nel 2014, che superava i 100 milioni, ma solo perché allora contribuì ai risultato il maxi recupero di 44 milioni di tasse evase nell'ambito del crac Bagaglino (residence a Madonna di Campiglio), una vecchia vertenza che giungeva a conclusione. Il risultato 2015 è invece superiore alla riscossione del 2013, pari a 59,8 milioni.

Al raggiungimento dell'obiettivo da parte della direzione provinciale di Trento guidata da Vincenzo Giunta ha contribuito soprattutto il miglioramento del lavoro dei funzionari dell'Agenzia, oggi molto più concentrati sulle indagini e sull'incrocio delle banche dati che sulla quantità di controlli esterni.

Il trend crescente nel recupero dell'evasione è confermato a livello nazionale dal direttore generale dell'Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi . Nel 2015, ha affermato Orlandi a Telefisco, la manifestazione organizzata dal Sole 24 Ore , il recupero è stato superiore all'anno precedente, quando la riscossione aveva raggiunto i 14,2 miliardi. «Posso confermare che in un anno molto difficile per problemi organizzativi nostri abbiamo proseguito con forza e determinazione nel recupero dell'evasione pregressa» ha sottolineato Orlandi, pur precisando che sui dati di dettaglio relativi all'anno scorso si sta ancora lavorando.

Nella stessa occasione Orlandi, pur non potendo fare dichiarazioni su operazioni in corso, ha confermato la notifica del verbale della Guardia di Finanza a Google. Il colosso di internet non avrebbe pagato al fisco italiano circa 230 milioni di imposte tra il 2009 e il 2013.

Quest'anno all'attività di recupero dell'evasione ordinaria si aggiunge il consistente lavoro per recuperare imposte dalla voluntary disclosure, la regolarizzazione dei capitali detenuti illegalmente all'estero. Dai quasi 309 milioni di capitali «emersi» nella procedura di collaborazione volontaria dalle 797 istanze di regolarizzazione, dovrebbero essere incassate imposte per circa 20 milioni, che produrranno quest'anno un extragettito che a livello nazionale supera i 3,8 miliardi.

La direzione provinciale di Trento ha costituito un'apposita task force di 38 funzionari, che dovranno lavorare a quasi 4.000 pratiche, cioè le 800 istanze moltiplicate per cinque anni, anche per verificare l'origine dei capitali regolarizzati, che potrebbe essere lecita o illecita. Il lavoro va concluso entro settembre.

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