I braccianti agricoli in Trentino? Sono praticamente tutti stranieri

di Francesco Terreri

In Trentino Alto Adige i braccianti agricoli sono 48.032. Di essi il 77,3%, pari a 37.137 lavoratori, sono stranieri e solo il 22,7%, cioè 10.895, italiani. La quota di stranieri è la più elevata tra le regioni. A livello nazionale i braccianti sono 909.528, di cui 589.285, pari al 64,8%, italiani e 320.243, pari al 35,2%, provenienti da Paesi esteri. I dati sono stati elaborati dall'Osservatorio Uila-ItaliaOggi sugli elenchi anagrafici Inps, mentre diventa operativa la Rete del lavoro agricolo di qualità, lo strumento anti-caporalato e anti-lavoro irregolare introdotto per legge l'anno scorso.

In Italia, quindi, sono di più i braccianti nazionali che quelli esteri. In alcune regioni del Nord, Trentino Alto Adige in testa seguita da Piemonte, Veneto, Liguria, Lombardia, la quota maggiore è di lavoratori stranieri. Nell'Italia settentrionale complessivamente i braccianti stranieri sono il 57,7% del totale, quelli italiani il 42,3%. Nel Centro la distribuzione è più equilibrata: 51,7% italiani, 48,3% stranieri. È nel Mezzogiorno che la prevalenza dei lavoratori agricoli del posto è netta: sono il 78% del totale contro il 22% di braccianti provenienti da Paesi esteri.

Gli stranieri più numerosi tra i braccianti provengono dalla Romania, 114.856 a livello nazionale, seguita da Marocco con 25.721 lavoratori e India con 24.519. In regione si conferma la prevalenza dei romeni, che sono 10.851 sugli oltre 37 mila braccianti stranieri. Al secondo posto però ci sono i lavoratori provenienti dalla Slovacchia, pari a 8.404, e al terzo quelli che arrivano dalla Polonia, che sono 7.271. In Trentino e Alto Adige la prevalenza dei Paesi dell'Est europeo è netta. Dopo i polacchi ci sono 1.620 braccianti macedoni e 1.547 della Repubblica Ceca, a cui vanno aggiunti 1.489 lavoratori ancora classificati come «cecoslovacchi». Poi, sotto quota mille, ci sono albanesi, ungheresi, moldavi. I marocchini in agricoltura sono al decimo posto con 556 braccianti. E spuntano anche 204 lavoratori tedeschi.

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