«Valdastico: basta beghe, si faccia». Gli industriali trentini spingono per l'A31

Gli industriali trentini spingono per l'A31

di Angelo Conte - No

«La Valdastico Nord? Lottiamo per farla il più intelligentemente possibile e con il minor impatto possibile, se possibile tutta interrata in galleria, ma pensare che sia un'opera da non mettere in costruzione non ha senso. Va fatta e probabilmente siamo già in ritardo». Giulio Bonazzi, presidente di Confindustria Trento, interviene, con il presidente dell'Ance (gli edili industriali), Giulio Misconel, a favore del completamento dell'autostrada A31. Lo fa spiegando che da un punto di vista economico e di trasporto si tratta di una scelta necessaria, ma lo è anche sotto il profilo ambientale e il pensiero è allo sviluppo del traffico sulla Valsugana.

«Come si fa a pensare di non farla e a sostenere che non è un'opera necessaria e fondamentale quando la Valdastico sud è di fatto completata e la Pedemontana veneta è quasi realizzata, c'è la bretellina Venezia-Trieste che passa via Treviso? Il fatto è che se pensiamo a cosa farà un camion con tutte queste strade quando arriva a Bassano, non ci sono dubbi. Non tornerà verso Vicenza per prendere la A22 ma riempirà la Valsugana rendendola intasata» afferma Bonazzi.

Per questo, secondo il presidente di Confindustria, occorre pensare seriamente al completamento dell'A31 in territorio trentino. «Su questa infrastruttura siamo in ritardo probabilmente: pensare che la ferrovia sistemi le cose non ha senso, perché adesso servono tempi lunghi per realizzarla, visto che adesso non c'è». Per questo motivo, Bonazzi chiarisce che l'A31 va completata, «poi che esca a Trento nord, sud o a Rovereto, io sono per farla in qualche modo» sottolinea ancora il presidente degli Industriali.

Rispetto agli interventi che la contestano radicalmente, Bonazzi è quasi sconsolato: «Leggo che c'è chi dice che è un'opera inutile, mi viene quasi da non commentare. Ma quando si parla di ferrovia, va detto che rispetto al trasporto è competitiva solo se si fanno 1.000 km o più. Il fatto è che oggi il tento a Bassano non c'è. Piacerebbe anche a me che le merci andassero in ferrovia, ma ahimè una parte va su gomma».

Appoggio alla posizione di Bonazzi arriva da Misconel: «Sono d'accordo con Bonazzi, qui stiamo perdendolo un treno storico, l'occasione di qualcuno che ci offre una strada a costo zero. È un'offerta che io prenderei subito, massimizzando i vantaggi per il territorio. Il treno va bene, ma i tempi per fare le ferrovie sono molto lunghi. È ora che i nostri politici ci pensino seriamente: gli industriali, il commercio e il turismo trentino ne ha bisogno, è una opportunità unica». Anche per Misconel «le strade vengono ostacolate inizialmente: penso a quella di fondovalle in val di Fiemme che era stata osteggiata per populismo e interesse, ma senza la quale oggi le nostre valli sarebbero morte turisticamente».

A chi dice poi che la Valdastico porterebbe più traffico sulla A22, Bonazzi risponde che in realtà «il traffico che oggi va sull'A22 arriverà attraverso un'altra strada ma non è che aumenterà. Sarà solo distribuito meglio rispetto a oggi». Infine, una chiosa: «A mio parere il politico che deciderà di fare la Valdastico prenderà voti».

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