Il Ferrari vola: ricavi 2014 saliti a 53 milioni, utile di 4

di Francesco Terreri

Nel primo trimestre di quest'anno le vendite di bollicine Ferrari Trentodoc fanno un balzo del 24,3% rispetto allo stesso periodo del 2014. I vini fermi delle Tenute Lunelli in Trentino, Umbria, Toscana registrano anch'essi un +26%. Il trend del primo semestre è un po' meno clamoroso «ma rimane a doppia cifra sia sull'Italia che sull'estero», intorno al +15%, conferma il presidente di Cantine Ferrari Matteo Lunelli. Il tutto dopo un 2014 in cui il fatturato di Ferrari è tornato sopra i 50 milioni di euro (il valore della produzione è a quasi 53 milioni), con un incremento del 6,5% rispetto all'anno precedente. E la società ha incrementato l'utile netto a 4,1 milioni.

«Quest'anno stiamo facendo investimenti straordinari in comunicazione, in particolare con la nostra presenza all' Expo - afferma Lunelli - Hanno brindato con noi al Padiglione Italia una decina di capi di Stato». Già nel 2014 la crescita delle vendite è stata favorita da una serie di riconoscimenti, a partire dal titolo di World Champion Sparkling Wine attribuito al Ferrari Perlè 2007, e di iniziative con al centro «l'arte di vivere italiana nel mondo», che hanno spinto soprattutto l'export.

Le vendite all'estero hanno ormai superato il 10% del fatturato e si avvicinano al 20%, con performance positive in Germania, Stati Uniti, Brasile, Canada. Quest'anno c'è stato il lancio di Ferrari in Thailandia. Qualche difficoltà invece in Russia, per la crisi ucraina e la svalutazione del rublo, e in Cina, dove c'è stato un cambio del partner commerciale.
Nel caso dei vini fermi, la crescita a due cifre è favorita dai volumi ancora piccoli: il valore della produzione si aggira intorno ai 2 milioni. «È il primo anno in cui abbiamo presentato al mercato il nuovo marchio ombrello Tenute Lunelli con tre eventi a Roma, al Carapace e a Trento - ricorda Matteo Lunelli - La risposta del mercato è stata positiva, nella seconda metà del 2014 anche all'estero. Puntiamo a chiudere l'anno con una crescita a doppia cifra per i vini fermi e, se continuerà il trend attuale, anche per gli spumanti».

L'anno scorso, attraverso la holding Lunelli spa , il gruppo ha acquisito il 50% della veneta Bisol , cantina di riferimento nel mondo del Prosecco superiore, puntando alla creazione di un gruppo dell'eccellenza del bere italiano. Bisol, in fase di riorganizzazione societaria, ha avuto bisogno di essere ricapitalizzata da Lunelli per oltre 1 milione di euro. «Sarà a regime nel 2016 - puntualizza Lunelli - Quest'anno produrrà 5 milioni di bottiglie, non solo di Prosecco superiore ma anche di doc, per un volume d'affari di 20 milioni, in crescita soprattutto all'estero, dove fa più della metà delle vendite».
Ma l'altro grande sviluppo in corso in casa Ferrari è la transizione dei vigneti al biologico. La vendemmia di quest'anno, che partirà il 20 agosto, è la seconda fatta in base alle regole del protocollo Ferrari per una viticoltura sostenibile e salubre . «Anche l'Expo è un'occasione per presentare il nostro progetto di sostenibilità - sottolinea il presidente di Ferrari - I nostri vigneti sono in transizione verso il biologico, eliminando diserbanti, insetticidi, acaricidi, concimi chimici. Ci sono quasi 500 famiglie dei nostri conferitori impegnate in questo progetto. Alcuni dei nostri conferenti saranno simbolicamente presenti a Expo».

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