Grexit, i trentini in ansia. Si rischiano mutui più cari

Domani si terrà in Grecia il referendum in cui i cittadini sono chiamati a dire sì o no alla proposta di accordo dei creditori internazionali

di Angelo Conte - No

Di fronte alla possibilità di un'uscita della Grecia dall'euro (la cosiddetta Grexit), anche i trentini si preoccupano e guardano agli effetti concreti che tale situazione può avere su risparmi, Bot e mutui casa. Per ora, come spiega Enrico Salvetta di Cassa centrale banca, la situazione non sta dando segnali di particolare tensione (lo spread è aumentato «ma di fatto perché c'è stato un calo dei Bund tedeschi» spiega l'esperto di finanza). Ma, come chiarisce invece Paolo Collini, economista e rettore dell'Università, il problema è che «con l'uscita della Grecia dall'euro, si rompe un tabù, quello dell'indissolubilità della moneta unica, e a quel punto il rischio è una reazione a catena per cui altri Paesi possano uscire dall'unione monetaria».

Il problema più vicino è quello collegato al surriscaldamento dei tassi di interesse sui titoli di Stato. Ieri, ad esempio, l'asta dei Btp sui 5 e 10 anni ha visto tassi in forte crescita, con il quinquennale passato dallo 0,85% dell'ultima asta di maggio all'1,25% e con il decennale che ha toccato quota 2,35% contro l'1,83% di solo un mese fa. Il nodo è che, se ci fosse un aumento costante dello spread e del costo del debito pubblico, anche per le banche ottenere risorse sui mercati sarebbe più caro e, quindi, anche i mutui potrebbero diventare più cari. A partire da quelli a tasso variabile per continuare con quelli futuri anche a tasso fisso.

«È vero che i i mutui non sono legati immediatamente ai rendimenti del titolo di stato. Ma quando c'è un surriscaldamento della situazione perché ci sono dubbi sul fatto che tutto il sistema regga e che l'Italia stia nell'euro, tutto il costo del denaro tende a crescere e si rischia di far rimettere in moto il meccanismo di instabilità» afferma Collini. «Se la Grecia esce dall'euro c'è il rischio che ci sia una reazione a catena e che escano altri Paesi» continua Collini. Rispetto all'esito della trattativa e del referendum, Collini sostiene: «A volte penso che sarebbe meglio che la Grecia uscisse per far finire questa agonia e perché si vedrebbe che è molto peggio stare fuori che stare dentro l'euro».

Salvetta porta dati che chiariscono come, per ora, l'effetto del caos per una Grexit è bloccato dalla capacità della Bce e dell'Ue di supportare l'eurozona. «Il livello cui i Btp sono usciti nelle ultime aste - afferma Salvetta - ci riporta indietro ai tassi di una ventina di giorni fa. Le percentuali sono un dato che ci dice che l'ombrello della Bce funziona». Per quanto riguarda il calo della Borsa nella giornata di lunedì «va contestualizzato: la Borsa era a +26% da inizio anno e il calo è dai massimi e va quindi relativizzato». Positivo anche il fatto che «sui mutui per ora a breve non si è mosso nulla in negativo per chi li ha accesi: l'euribor era e resta negativo».

Bene anche «la tenuta dell'euro che lunedì ha recuperato rispetto al dollaro e alle altre valute: c'è la sensazione positiva degli investitori che dietro la moneta unica c'è l'Europa e la Bce».

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