La Trentina sceglie il modello Melinda

La notizia principale è che il consorzio della mela di fondovalle, La Trentina, ha ritrovato l'unanimità sul sì all'ipotesi A di Federazione: diventare come la mitica Melinda, un'unica compatta Op, invece che un consorzio di 5 coop a 5 teste spesso tra loro litiganti

La notizia principale è che il consorzio della mela di fondovalle, La Trentina, ha ritrovato l'unanimità sul sì all'ipotesi A di Federazione: diventare come la mitica Melinda, un'unica compatta Op, invece che un consorzio di 5 coop a 5 teste spesso tra loro litiganti.
 

Il direttore che divide.  La notizia subordinata è che l'unanimità appena ritrovata sulla prospettiva strategica si è rotta sul piano tattico, cioè sulla riconferma - con due anni di contratto - del direttore generale Simone Pilati. Su questo punto, i due di Sft in cda hanno votato contro. D'altronde, Mauro Coser aveva convinto i suoi ad uscire dalla Trentina per la questione campionatura (contestata) ma anche per la sfiducia al direttore espressa a bollenti lettere.
 

Melinda promessa.  La terra d'approdo della Trentina è la via nonesa al pomi-business. Nella sua risposta alle «due strade» ipotizzate da FedCoop, La Trentina afferma di condividere la prospettiva di abbandonare la visione plurale delle singole coop a favore di un'ottica unica da Op, oltre i campanilismi, con una campionatura comune, riduzione dei costi, recupero di efficienza, più incisività di promozione. Insomma, sì all'obiettivo di diventare un'azienda unica della melicoltura extra valle del Noce. Mellarini applaude.
 

Apot approva e incoraggia.  L'associazione dei produttori, presieduta da Ennio Magnani e diretta da Alessandro Dalpiaz, incassa con sollievo la scelta della Trentina: «L'ipotesi B - spiegano - si esauriva in un maggior coordinamento commerciale, che non avrebbe risolto i problemi di fondo. Ora c'è bisogno di limare gli spigoli da una parte e dall'altra, e di non trasformare in un  casus belli  il rinnovo della posizione di Pilati. Prima progetti e fai la macchina, e decidi qual è il futuro verso cui ti incammini. La questione del pilota puoi affrontarla in un secondo tempo, non è immediatamente decisiva».
 

«Er Granata de noantri».  Insomma, secondo Apot, Sft non deve insistere per trovare subito un general manager magari d'importazione come il tosto Granata scelto da Melinda per ottimizzare i suoi profitti melicoli. Insomma, l'obiettivo è fissato, ma la tempistica è tutta da stabilire. La Federazione riconvocherà a breve le coop della Trentina, per tracciare una  road map : in due mesi un progetto dettagliato potrebbe essere pronto, e poi, se ci sarà la volontà politico-melicola, si potrà partire con i passaggi giuridici, tecnici, commerciali.
 

Poltroncine a perdere.  È chiaro che l'operazione «Trentina melindizzata» richiede che tutto il personale, compreso lo staff commerciale, passi alle dipendenze della Op. Qualche seggiola di piccolo potere salta in vista di un disegno comune: gli ex direttori delle singole coop dovranno avere nuovi ruoli di staff al servizio dell'intera Op. Insomma, se 5 squadre di C si fondono per andare in serie A, ci vuole gioco di squadra. Non solo commerciale, ma produttivo: la gestione delle sale di lavorazione delle mele, in Melinda, è stata data come cessione di ramo d'azienda dalle coop alla Op. Che così può gestire i 4 centri di produzione con grande e rapida elasticità rispetto alla domanda commerciale, e con taglio dei costi: da 1,5 a 2 cent al kg, sul totale un sacco di «euri» sonanti.
 

«Luca & Valentina, please come home».  Ovvio che per essere vincente, l'operazione ha bisogno della sesta cooperativa, della «Valentina» di Luca Rigotti (Mezzacorona), ora accasata fuori Trentino ma pronta a rientrare «se» il progetto melindizzazione decolla. Come vicepresidente agricolo FedCoop non può che essere favorevole a una schelfiana ricomposizione dell'armonia melicola perduta.
 twitter: @pgheconomiadige

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