Trento-Bondone, costruzione ai privati

Come realizzare un'opera costosa in tempi di magra della finanza pubblica? Col partenariato pubblico-privato. Dopo Pasqua arriverà sul tavolo della giunta provinciale il progetto della nuova funivia Trento-Monte Bondone. Costo dell'impianto: tra 25 e 30 milioni di euro. Valore complessivo del progetto: probabilmente il doppio, tra 50 e 60 milioni. I privati costruiranno la funivia e recupereranno l'investimento attraverso la gestione di parcheggi, negozi, servizi

di Francesco Terreri

Come realizzare un'opera costosa in tempi di magra della finanza pubblica? Col partenariato pubblico-privato. Dopo Pasqua arriverà sul tavolo della giunta provinciale il progetto della nuova funivia Trento-Monte Bondone. Costo dell'impianto: tra 25 e 30 milioni di euro. Valore complessivo del progetto: probabilmente il doppio, tra 50 e 60 milioni. I privati costruiranno la funivia e recupereranno l'investimento attraverso la gestione di parcheggi, negozi, servizi.
La nuova funivia sostituirà la Trento-Sardagna, arrivata quasi a fine vita tecnica. Il tracciato dovrebbe andare dal piazzale ex Sit, dove è prevista anche la nuova stazione delle corriere, a Vason, a sud dell'attuale arrivo di Sardagna, che rimarrebbe come fermata. Per la costruzione potrebbe esserci una quota pubblica, come nel nuovo ospedale trentino, ma soprattutto ci sarà il canone di restituzione che la Provincia pagherà per il periodo necessario al recupero dell'investimento. Per il resto la redditività verrà dagli altri servizi lasciati in gestione ai privati.
La Trento-Bondone è il primo esperimento della nuova linea di Trentino Sviluppo sulle piccole stazioni sciistiche non economiche. La holding provinciale partecipa oggi a 19 società funiviarie per un valore a bilancio di circa 90 milioni. Nel caso di Trento Funivie, che gestisce gli impianti sul Bondone, dopo l'ultimo aumento di capitale Trentino Sviluppo è arrivata a detenere il 57,3% delle azioni ordinarie, cioè la maggioranza, e il 71,2% del capitale complessivo (comprese cioè le azioni privilegiate). La ex controllante Funivie Folgarida Marilleva è al 34,3% delle ordinarie (17,5% del totale), il Comune di Trento all'8,4% (11,3% del totale).
I termini dell'aumento di capitale, tuttavia, sono aperti fino a fine anno. L'obiettivo è far entrare nella compagine sociale una cordata di albergatori locali. Riunioni tra operatori ci sono state anche in queste settimane. Ma gli operatori del Bondone difficilmente aderiranno solo con la prospettiva di dover coprire le perdite della società (1,2 milioni l'anno scorso). Altra cosa - pensano a Trentino Sviluppo e in Provincia - è se il Bondone viene rilanciato con un collegamento funiviario con la città.
«Bisogna considerare cosa ci guadagnano con la nuova funivia la città, Sardagna, il Bondone in termini di fruibilità della montagna per i cittadini - afferma il presidente di Trento Funivie  Fulvio Rigotti  - Ci sarebbe una maggiore integrazione tra città e Bondone. Presso la stazione di partenza si prevedono depositi per l'attrezzatura da sci, in modo che, ad esempio, uno studente possa, una volta finite le lezioni, prendere la funivia e andare a sciare».
«La stazione del Bondone da sola non sta in piedi - conferma l'assessore comunale  Fabiano Condini  - e l'impianto Trento-Sardagna ha comunque necessità di una profonda rivisitazione. L'idea è che la nuova funivia sia fortemente integrata col sistema dei trasporti, braccio di una rete che comprende la stazione ferroviaria e quella delle corriere. Tra ferrovia e fiume, inoltre, stanno nascendo poli di attrazione come la nuova biblioteca universitaria, il Muse, il Not. Si tratta di un'opera strategica che mette in movimento attività economiche».
 

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