Otto giorni di spettacoli a Fies: "Ipernatural", il meglio della ricerca contemporanea in centrale

di Paola Malcotti

Otto giorni di calendario, suddivisi tra spettacoli, mostre, installazioni, proiezioni video, performance artistiche. Ed alcuni debutti nazionali. È «Drodesera», il festival delle espressioni contemporanee proposto da Centrale Fies, che da oggi a sabato 27, accoglierà negli spazi del «non-castello» la sua 39ª edizione.

Ipernatural è il titolo della manifestazione di quest’anno, un contenitore culturale e politico immaginario sotteso a sperimentare la miscela biologica venutasi a creare tra morfologie artistiche ibride, organismi viventi e fossili, che riscrivendo le regole del gioco intendono superare i confini del reale per andare ad incrociarsi con le traiettorie della 7ª edizione di «Live works», il premio dedicato alle arti performative ormai divenuto appuntamento conduttore del talent scouting promosso dall’incubatore Fies.
Delle circa 300 application ricevute da ogni punto del globo ben nove sono quelle selezionate come finaliste del bando 2019, tutte opere scelte dalla giuria droata ed indirizzate verso un processo di sostegno a lungo termine, che nella prima parte del festival dovranno essere presentate al cospetto di un board di professionisti internazionali di alto livello.

Ad aprire la rassegna (alle 19 in Galleria Trasformatori) sarà la mostra Performativity curata da Denis Isaia e Sara Enrico, primo capitolo di una trilogia sul rapporto fra la performance art e l’oggetto artistico. L’esposizione, visitabile fino al 21 luglio e poi dal 24 al 27, dalle ore 19 alle 24, permetterà di osservare le interazioni fra due pratiche opposte e di mettere a fuoco le permutazioni proposte dagli artisti visivi in anni recenti.

Quindi la tre-giorni dedicata al concorso per artisti emergenti, con le esibizioni di guest performer d’eccezione e il debutto di tre première nazionali. Due giorni di pausa e poi il festival proseguirà da mercoledì 24 luglio con il talk di Emanuele Coccia e Riccardo Falcinelli Little Fun Palace (ore 17,30 nel parco) e la pièce radiofonica di Riccardo Giacconi e Andrea Morbio, che con Silvia Costa tornano in Centrale con un nuovo spettacolo prodotto da Rai Radio3: La macchia. Studio per un radiodramma (ore 19 a Mezzelune). Altra première nazionale in programma mercoledì è quella di Anne Lise Le Gac e Arthur Chambry (alle 20,15 in Turbina2) dal titolo Ductus Midi, ossia una ricerca sulle traiettorie umane e sui luoghi dell’uomo.

E ancora: Alessandro Sciarroni (Leone d’Oro 2019-La Biennale Danza di Venezia) tornerà in Trentino dopo una lunga, intensa e preziosa residenza a Centrale Fies e una tournée che ha attraversato gli oceani, per mettere in scena (alle 21,45 in Turbina1) Augusto: la natura del riso e ciò che ci porta a ridere, mentre per la sua prima volta in Italia l’artista sudcoreano Jaha Koo racconterà (alle ore 23 in Sala comando) le sensazioni legate al suo paese d’origine con Cuckoo.

La serata di giovedì 25 luglio inizierà (alle 19 a Mezzelune) con lo studio di CollettivO CineticO dal titolo Pericolare. Quindi il ritorno del coreografo Michele Rizzo che grazie a Deposition cristallizzerà la plasticità del corpo danzante con la sua componente effimera (ore 20 in Turbina2). Marco D’Agostin porterà invece in scena First Love, la grazia del gesto sportivo che come un atto d’amore realizzato dalla campionessa di sci di fondo Stefania Belmondo intende celebrare l’impresa.
Tre i debutti nazionali di venerdì 26 luglio: quello di Cosmesi, con Cosmesi fa un buco (dalle 19 alle 24, negli Orti); quello di Ivana Muller, con Conversations out of place (alle 20 in Turbina2); quello di Michikazu Matsune, che con il suo Goodbye scandaglierà il tema dell’addio (alle 22,30 in Sala comando).

Pezzo forte della manifestazione sarà, tra le altre, la coreografa, performer e regista Chiara Bersani, che con Gentle Unicorn (alle 21,30 in Mezzelune) tornerà dopo un anno e mezzo dalla sua residenza a Centrale Fies nella stessa sala in cui parte di questo lavoro aveva preso forma, per rivendicare una figura mitologica e suggerire alcune riflessioni sul corpo politico.

Chiuderanno il festival, sabato 27 luglio, i nuovi istanti d’intimità con sconosciuti e sconosciute collezionati da Raquel André, che per il debutto italiano della sua opera Collection of lovers proporrà i volti e i corpi di ragazzi e ragazze contattati attraverso una call (ore 19 in Mezzelune) e il rave party al rallenty dal fortissimo impatto emotivo e visivo che Gisèlle Vienne metterà in scena con Crowd (alle 20,15 in Turbina1).
Ad intervallare le performance artistiche saranno infine i meeting riservati ai protagonisti di Appa, il network culturale europeo dedicato alla promozione delle arti contemporanee di cui Centrale Fies è partner unico per l’Italia; il programma notturno e musicale curato da Alma Söderberg, artista presente in molte edizioni del festival; il live-set di Ubi Broki, i momenti di riflessione con Luis De Belle, Emanuele Coccia e Riccardo Falcinelli e la presentazione al pubblico di un nuovo progetto editoriale di Centrale Fies.

Nella foto: Kat Vàalastur - photo Roberta Segata courtesy centrale fies art work space

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