A Pergine «Tierras del Sur» in Patagonia tra ricchi e famosi

Dopo il «buon mattino» dello scorso weekend è ripresa ieri la programmazione di Pergine Festival.
«Applausi di approvazione per gli artisti e piazza pienissima per la musica live - fanno sapere dallo staff -. In particolare, è piaciuto il gioco urbano di Elisabetta Consonni, ma molto apprezzato è stato anche il trekking urbano inclusivo, a cui hanno partecipato venti persone: un’adesione importante e non scontata per un percorso di tre ore».


Via dunque alla seconda tranche, anticipata dal «Torneo di dama vivente» disputato l’altro ieri e animato dal comico trentino Mario Cagol. A contendersi la vittoria sulla grande scacchiera collocata in piazza Municipio, diverse associazioni, che si sfideranno nuovamente il 9 luglio alle 21.15. Un «revival» che il Festival ha deciso di offrire alla città, dove questo è stato uno degli appuntamenti più attesi delle edizioni 1975-1978.
Ieri è stata la volta di un progetto site specific pensato per Palazzo Crivelli e firmato da Effetto Larsen, e del latin jazz di Fare Jazz Big Band.

Atteso per oggi invece il lavoro, in prima nazionale, degli artisti ibero-americani Azkona & Toloza. Si intitola Tierras del Sur e si presenta come un pezzo di storia contemporanea argentina sui legami tra le grandi ricchezze straniere e le atrocità che i popoli nativi hanno dovuto subire, con un approccio che tocca il rigore documentaristico, il teatro di figura e il linguaggio video.

L’appuntamento è alle 21 al Teatro Comunale, dove in una scena completamente vuota i due performer daranno forma a un angolo della Patagonia argentina di oggi, tra catene montuose, laghi, foreste vergini e città immaginarie.

Secondo capitolo della trilogia Pacifico, questo lavoro si interroga su che cosa attiri i miliardari e le celebrità a investire in questi luoghi e quale sia il valore strategico geopolitico dell’area. O meglio, usando le parole degli stessi Txalo Toloza, videoartista, performer, regista teatrale e animatore culturale e Laida Azkona Goñi, ballerina e coreografa: «Cosa lega Luciano Benetton, importante nome dell’industria tessile italiana all’attuale presidente dell’Argentina Mauricio Macri - e Macri ai famosi pistoleri americani Butch Cassidy e Sundance Kid - e Ted Turner, fondatore della Cnn, alla famiglia mapuche dei Curiñanco? E la corona inglese a Sylvester Stallone? La risposta, non tanto evidente e decisamente poco nota a tutte le domande di cui sopra può essere trovata qui. A migliaia di miglia dagli Stati Uniti, dall’Italia, dall’Inghilterra o dalla Spagna. Qui, nel sud del sud, nei limiti meridionali dell’America, nella zona conosciuta come Patagonia argentina».

Un lavoro che mette danza, performance art e movimento al servizio di un racconto rigoroso e attento, che, come spiegano i due performer, si arricchisce con «la forza e il carico poetico dei corpi sul palcoscenico».

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