Emma Dante narra "La scorticata" al Melotti di Rovereto

Martedì 16 aprile alle ore 21, all’Auditorium Melotti di Rovereto, arriva Emma Dante, maestra indiscussa del teatro italiano, con La scortecata, penultimo appuntamento della rassegna «Altre Tendenze» del Centro S. Chiara.

La regista siciliana porta un’opera liberamente tratta da Lo cunto de li cunti overo lo trattenimiento de peccerille, raccolta di cinquanta fiabe raccontate in cinque giornate, in lingua napoletana, da Giambattista Basile.

Lo spettacolo, prodotto da Festival di Spoleto 60 e Teatro Biondo di Palermo - in collaborazione con Atto Unico / Compagnia Sud Costa Occidentale – è incentrato sul decimo racconto della raccolta, e descrive un mondo popolato da due vecchie brutte e sole che vogliono tornare giovani, da un re innamorato e ingannato e da fate pronte a fare incantesimi. Sul palco saliranno Carmine Maringola e Salvatore D’Onofrio.

Lo spettacolo è lo trattenimiento decemo de la iornata primma, racconto diventato ancor più noto dopo essere stato rappresentato anche da Matteo Garrone nel suo film del 2015 «Tale of Tales».
Prendendo spunto dalle fiabe popolari, Giambattista Basile crea un mondo affascinante e sofisticato partendo dal basso, animato da personaggi che, attraverso il dialetto napoletano, nutrito di espressioni gergali, proverbi e invettive popolari, producono modi e forme espressamente teatrali tra lazzi della commedia dell’arte e dialoghi shakespeariani. Un mondo rintracciabile anche nell’opera scritta da Emma Dante.

«La scortecata» narra la storia di un re che s’innamora della voce di una vecchia, che vive in una catapecchia insieme alla sorella più anziana di lei. Il re, gabbato dal dito che la vecchia gli mostra dal buco della serratura, la invita a dormire con lui. Ma dopo l’amplesso, accorgendosi di essere stato ingannato, la butta giù dalla finestra. La vecchia tuttavia non muore ma resta appesa ad un albero. Una fata che passava di lì le fa un incantesimo e, trasformatasi in una bellissima giovane, il re se la prende per moglie.

Le due vecchie, sole e brutte, si sopportano a fatica ma non possono vivere l’una senza l’altra. Per far passare il tempo nella loro misera vita, inscenano la favola con umorismo e volgarità, e quando alla fine non arriva il fatidico “…e vissero felici e contenti…”, la più giovane, novantenne, chiede alla sorella di scorticarla per far uscire dalla pelle vecchia la pelle nuova.

Biglietti alle casse dell’Auditorium e del Teatro Sociale, oppure su www.primiallaprima.it.

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