Il "Bertoldo" della Filo Fornace

Oggi, 3 novembre, alle ore 20.45, il sipario del Teatro S. Marco di Trento si alzerà su Bertoldo, in concorso per il «Premio Mario Roat» nella rassegna «Palcoscenico Trentino». 

La Filodrammatica «S. Martino» di Fornace porta in scena il testo seicentesco dello scrittore, cantastorie, enigmista e drammaturgo emiliano Giulio Cesare Croce (1550 – 1609) nell’adattamento dialettale di Camillo Caresia, che ne ha curato anche la regia con Valentina Caresia. Lo spettacolo (foto) ci porta al cospetto del trono di Re Alboino (Remo Caresia), il sovrano dei Longobardi che nell’anno 568 aveva guidato il suo popolo alla conquista dell’Italia. Nella reggia si aggira un uomo barbuto, Bertoldo (Camillo Caresia): viene dai campi, è rozzo e deforme, ma assai astuto e scaltro, tanto da diventare in breve tempo consigliere personale del sovrano. 

E così, in un susseguirsi esilarante di scene, tra lauti pasti, risate e boccali di vino, Bertoldo scherza col popolo, si fa beffe del rappresentante del clero Frate Ortiga (Sandro Lorenzi) e del principino (Alessandro Pisetta). E con l’aiuto del figlio Bertoldino (Giacomo Lorenzi) e della sgraziata moglie Marcolfa (Mariangela Caresia) riesce a farsi gioco perfino della regina (Valentina Caresia), delle donzelle di corte e dei servitori del re (Ylenia Colombini e Valerio Caresia). Venti i personaggi sul palcoscenico, fra i quali cinque ancelle narratrici.

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