«Scena trentina», il teatro è vivo

Creare nuove sinergie, favorire lo scambio artistico, contribuire all’allargamento del pubblico. E mostrare la vivacità del panorama teatrale trentino. C’è questo alla base di Scena trentina, progetto che unisce i teatri di Pergine, Meano, Villazzano e Portland, dal 13 settembre al 31 ottobre cornici di diciotto spettacoli, prodotti da compagnie professionali trentine.

Una vetrina, ha spiegato ieri in conferenza stampa Denis Fontanari, direttore artistico di ariaTeatro, (ente gestore dei teatri di Pergine e Meano), che nasce da una riflessione comune dei suoi ideatori: «Siamo compagnie del territorio, che producono sul territorio e gestiscono strutture, comunali o private, collocate sul territorio. Abbiamo una responsabilità nei confronti del movimento teatrale trentino e verso il pubblico».

Un pubblico che deve crescere, se è vero che - stando alle ultime rilevazioni - solo il 20% degli italiani frequenta i teatri. Di qui l’idea di collocare questa rassegna alle porte delle varie stagioni di prosa, con la speranza che faccia da traino. Anche perché, sottolinea Mirko Corradini, direttore del teatro di Villazzano, «nel campo dell’arte non c’è concorrenza. Se si riempie un teatro, poi, a cascata, si riempiranno anche gli altri».

In un territorio come quello trentino, «piccolo, ma ricco di risorse culturali. «Le compagnie sono tante - ha aggiunto Andrea Brunello del teatro Portland - ma soprattutto è la qualità ad essere alta: vedo una notevole tensione e una grande voglia di raccontare, che in altre parti d’Italia non esiste».

Protagoniste, dunque, diverse compagnie del territorio, alcune «storiche», altre di nuova formazione: TrentoSpettacoli, Evoè!Teatro, La Burrasca, Carro di Dioniso, I Teatri Soffiati, ariaTeatro, LuHa, Aporia, Alla Ribalta, Veronique Ensemble, EmitFlesti, Rifiuti Speciali, raumTraum, Controra, Silvia Dezulian, Amr Teatro Danza. Sul palcoscenico, spazio al teatro di parola e alla danza, a creazioni animate da una forte tensione civile e ad altre percorse da una vena più ironica e irriverente.

Spettacoli - metà dei quali debutterà proprio in questa occasione - non uniti da alcun filo conduttore. Il bando a chiamata con cui le compagnie sono state selezionate non individuava infatti limiti o restrizioni, così da mostrare al pubblico le varie sfaccettature, appunto, della «scena trentina».

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