Trento, «Jesus Christ Superstar» oggi e domani con Ted Neeley

di Fabio De Santi

Un'opera rock diventata musical e poi entrata nell'immaginario cinematografico grazie al film del 1973 che resta uno dei più grandi successi di sempre nel suo genere sul grande schermo.

Tutto questo è stato ed è Jesus Christ Superstar la creazione di Tim Rice e Andrew Lloyd Webber che dagli anni '70 ad oggi ha conquistato le platee di tutto il mondo. E anche il pubblico trentino non ha resistito al richiamo di un dei musical più celebri di sempre che arriva a Trento con due spettacoli, all'Auditorium stasera alle 21 (sold out) e domani alle 17 (pochissimi i biglietti ancora disponibili), con quel Ted Neeley che è anche icona della trasposizione cinematografica del 1973.

Il racconto è quello legato all'ultima settimana della vita di Gesù (l'ingresso a Gerusalemme, il processo, la condanna a morte e la crocifissione) raccontate dal punto di vista di Giuda Iscariota.

Le radici di Jesus Christ Superstar sono quelle di un doppio album uscito nel 1970 con interpreti principali Ian Gillan, voce dei mitici Deep Purple, Murray Head nel ruolo di Giuda e Yvonne Elliman in quello di Maria Maddalena. Si trattò subito di un successo con brani entrati nella storia del rock quali Heaven on Their Minds, Everything's Alright, This Jesus Must Die, Simon Zealotes, The Temple, I Don't Know How to Love Him, The Arrest, Judas Death e ovviamente Superstar .

Dal disco Jesus Christ Superstar, con la prima del 15 maggio 1971, incominciò a prendere le forme di concerto e poi di musical con il debutto a Broadway segnato negli annali al 12 ottobre 1971. A Broadway rimase in scena con 720 recite per 18 mesi con Samuel E. Wright, la Morris, Anderson, Ian Gillan e Ted Neeley nelle repliche. Era l'inizio di una vera e propria leggenda consacrata in maniera definitiva dal film diretto da Norman Jewison che aveva lavorato per questa produzione in sintonia con Tim Rice, autore dei testi, e Andrew Lloyd Webber, autore della musica dell'opera.

Fra le curiosità che circondano questa pellicola in cui s'intrecciano cultura hippie e religiosità c'è quella inerente a papa Palo VI.

Si racconta infatti che prima di arrivare nelle sale italiane il film non solo sia stato sottoposto al vaglio dell'Osservatore Romano ma anche proiettato in forma privata al Pontefice che pare ne fosse stato colpito in maniera positiva. Una notizia smentita dallo stesso Osservatore Romano ma che proprio Ted Neeley ha avuto occasione di confermare in più occasioni.

Quella in scena a Trento è la versione italiana in lingua originale firmata da Massimo Romeo Piparo del musical cantato e suonato rigorosamente dal vivo. Una versione che ha compiuto 21 anni e vanta ormai numerosi record, con numeri di tutto rispetto: quattro diverse edizioni, 11 anni consecutivi in cartellone nei Teatri italiani dal 1995 al 2006, oltre 1.200.000 spettatori, più di 120 artisti che si sono alternati nel cast, e più di 1.300 rappresentazioni.

Un evento con un protagonista d'eccezione qual è Ted Neeley, colui che diede un'impronta mitica e indelebile al ruolo di Gesù nella pellicola di Norman Jewison. Proprio l'attore americano intervistato in esclusiva dal nostro giornale ci ha raccontato il suo Jesus Christ Superstar: «Per me ogni notte sul palco con questo musical mi trasmette una sensazione fantastica. Amo ogni singolo momento di questa esperienza e voglio dire che il pubblico stesso è parte di questo musical, di questa magica festa, quando siamo sul palco. Ci danno un supporto incredibile dalla prima battuta musicale fino alla chiusura del sipario».

Per Ted Neeley il segreto di questo musical sta nella creatività dei suoi inventori. «La magia e il significato profondo di Jesus Christ Superstar - racconta Neeley - risiedono nella musica e nei testi di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice. Loro hanno avuto il coraggio di raccontare gli ultimi sette giorni di vita di questo uomo leggendario chiamato Gesù di Nazareth attraverso una spettacolo segnato da musiche meravigliose capaci di essere ricordate nel tempo».

Fra le curiosità che circondano il legame fra Ted Neeley e Jesus Christ Superstar vi sono quelle legate al suo ruolo che nei provini del musical avrebbe dovuto essere quello di Giuda: «Sì è vero - ci ha confessato il cantante - desideravo interpretare il ruolo di Giuda. È stato durante i provini che il fantastico regista di Broadway, Tom O'Horgan, ad un certo punto mi guardò e mi disse: «Ted, dovresti interpretare il ruolo di Gesù di Nazareth».

E così ho avuto l'onore di interpretarlo fino ad oggi e di portare questa immagine come una sorta di seconda pelle».

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