Socrate e la giustizia a teatro con Poggioni

Può ancora insegnare qualcosa il vecchio Socrate ai nostri giovani? Certo, se lo chiedessimo all'insegnante di filosofia del liceo classico la risposta sarebbe positiva, ma più in generale può avere qualche significato per gli studenti? Al quesito l' Ordine degli avvocati di Trento e la Cooperazione trentina hanno dato una risposta positiva e hannno deciso di portare in scena due spettacoli importanti con l'attore-regista Christian Poggioni, questa mattina per le scuole e stasera alle 18 per tutti i cittadini, gratuito, entrambi alla Sala della Cooperazione di via Segantini.

La mattina per gli studenti ci sarà Apologia di Socrate e il pomeriggio Critone per gli adulti.

Poco più che quarantenne, Poggioni, allievo di Strehler al Piccolo Teatro di Milano, una laurea con lode a Milano, un master in regia con il massimo dei voti a Los Angeles, recite con registi internazionali, è regista a sua volta ed interprete, in un percorso di ricerca personale, di spettacoli come Alla corte di un giullare (in grammelot) e Gerusalemme anno XXXIII (il processo di Gesù) . Dal 2009 insegna recitazione alla Cattolica di Milano, con la direzione artistica di Giorgio Albertazzi prima, di Antonio Calenda poi .

L'intento della Cooperazione dell'Ordine degli avvocati è quello di riflettere sul significato di giustizia e legalità, con due saggi scritti attorno al IV secolo avanti Cristo che possono ancora suscitare emozione rivelandosi straordinariamente attuali. Poggioni sosterrà due spettacoli in un solo giorno domani. E se «l'Apologia di Socrate» è noto, il «Critone» è in prima nazionale assoluta. Le musiche originali sono firmate da Adriano Sangineto.

L'evento cui si riferisce l'«Apologia» è l'autodifesa che Socrate pronunciò davanti ai giudici di Atene nel 399 a.C. e di cui Platone fu testimone oculare. Socrate, vittima di una congiura politica, è accusato di empietà e di corrompere i giovani. Per questo è condannato a morte.

«La rappresentazione - afferma Christian Poggioni - ruota attorno al dialogo tra Socrate, i suoi accusatori e i 500 giudici della polis che, nello spettacolo, prendono simbolicamente vita grazie alla presenza del pubblico stesso. Il rapporto tra Socrate, i suoi accusatori e i giudici ateniesi, crea un contrasto drammatico tra l'attore e il pubblico, direttamente chiamato in causa dalle domande e dalle provocazioni del maestro, le cui parole risuonano attuali qui e oggi non meno che nell'aria».

«La Cooperazione non è solo lieta di ospitare questi spettacoli - ha affermato il direttore della Federazione Carlo Dellasega - ma è partner dell'iniziativa, così originale e attuale. Sono eventi che ci aiutano a riflettere, soprattutto oggi che la cultura non è all'ordine del giorno».

«Le due opere - ha aggiunto il presidente dell'Ordine degli Avvocati Andrea de Bertolini - richiamano alla forza del pensiero e insegnano a portare avanti idee senza compromessi, ma di rispettare le leggi anche se sembrano ingiuste».
Destinatario di questo spettacolo è un pubblico eterogeneo, fatto di studenti delle scuole superiori e dell'Università (in particolare la facoltà di Giurisprudenza) ma anche l'intera cittadinanza. L'ingresso alle 18, come detto, è gratuito per tutti.

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