«Rideranno tutti, anche i genitori»

«Rideranno tutti, anche i genitori»

di Fabio De Santi

Andrea Pisani e Luca Peracino, in arte PanPers , hanno scelto la sigla di Quasi Esauriti per il loro nuovo show che presenteranno a Trento sabato prossimo, nell'appuntamento proposto all'Auditorium S. Chiara di Trento (ore 21) . I PanPers sono considerati tra i comici più interessanti ed innovativi del programma televisivo Colorado su Italia 1, dove stagione dopo stagione hanno acquisito sempre più spazi e consensi ed ora hanno deciso di presentarsi al pubblico nei teatri con la loro verve comica. Di questo spettacolo e non solo abbiamo parlato con Andrea Pisani in questi giorni sul grande schermo insieme a Diego Abatantuono , nella commedia Belli di papà .
Andrea, cosa c'è dietro un titolo come «Quasi esauriti»?
Credo sia il titolo adatto per dare un idea di cosa sono la nostra mente e il nostro cervello in questo momento. Siamo impegnati infatti su diversi fronti, dal set cinematografico visto che sia io che Luca stiamo uscendo con due film diversi, al programma televisivo Colorado fino appunto al tour teatrale: quindi siamo davvero ad un passo dall'esaurimento. Però a differenza delle batterie dei cellulari promettiamo fin d'ora al pubblico di Trento di farcela ad arrivare alla fine dello show.
Come affronterete allora il palcoscenico e che show si deve attendere il pubblico di Trento?
Dentro questo spettacolo infiliamo tutto l'immaginario dei PanPers dai personaggi di Colorado come Fedez e Mihaad una serie di imitazioni e volti che proponiamo anche su Internet affidandoci anche all'improvvisazione. Saremo anche multimediali, lo dico perché va di moda il termine, ma con moderazione tentando di far più ridere possibile.
Come avete e state vivendo il successo ottenuto sul piccolo schermo a Colorado?
Ci fa effetto quando ci ferma la gente per strada e ci chiede le foto certo, ma non pensiamo di essere famosi. Se usi il termine «successo» io penso ad Elton John non ai PanPers per capirci. Noi cerchiamo di fare al meglio quello che più ci piace fare nella vita e siamo felicissimi che qualcuno si sia accorto di noi e per le cose che ci stanno capitando ci basta questo.

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A che pubblico vi rivolgete, intendo il vostro è uno spettacolo per grandi e piccini?
Per far venire a teatro più gente possibile dovrei dire che si tratta di uno show per tutta la famiglia cani compresi, purché i nostri amici a quattro zampe paghino il biglietto. Battute a parte direi che ci rivolgiamo molto ad un pubblico giovane perché ci sentiamo per età più vicini a loro ma usiamo linguaggi e situazioni che possano coinvolgere tutti in modo che anche i genitori non si annoino come capita loro, per capirci, come quando devono andare a sorbirsi Violetta.
Da quanto tempo siete una «coppia di fatto» del cabaret?
Io e Luca ci conosciamo da quando avevamo quattro anni e facevamo la scuola materna anche se il duo di cabaret è nato nel 2007 e dal 2009 stiamo vivendo questo nostro rapporto in senso professionale divertendoci un sacco.
Quali sono allora i comici che sono punti di riferimento?
Noi ci siamo avvicinati al cabaret quando avevamo tredici anni guardando in tv Zelig e ci piacevano un sacco Ale e Franz. Poi quando abbiamo incominciato a fare i comici di professione abbiamo anche incominciato a guardare anche fuori dai confini nazionali specie verso gli Stati Uniti e le altre culture. Stimiamo molti colleghi che sono anche diventati degli amici ma che ci fanno davvero ridere ce ne sono pochi e fra questi potrei citarti Pucci e Migone su tutti.
Ma quanto è difficile far ridere oggi?
Secondo me far ridere in teatro è più facile che in televisione. Il pubblico in sala è più vicino e coglie anche quelle sfumature del viso , dei movimenti, l'umore o le finezze rispetto al piccolo schermo dove tutto è più piatto, freddo e distante. Credo che la tv sia un mezzo per raggiungere tante persone e fare in modo che poi ti vengano a vedere anche a teatro.

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