Al regista Marco Bernardi la stagione del S. Chiara

di Paolo Ghezzi - NO

Il regista Marco Bernardi, trentino di nascita e bolzanino di carriera - 60 anni il prossimo 8 agosto, uno dei grandi nomi del teatro italiano, direttore uscente dello Stabile di Bolzano - sarà il consulente della prosa per il Centro Santa Chiara di Trento. Per ventimila euro lordi a stagione. L'ha deciso ieri pomeriggio il consiglio d'amministrazione dell'ente, presieduto da Ivo Gabrielli , ma anche questa volta (come nel caso di Lanfranco Cis designato per la danza) non c'è stata l'unanimità: tre i voti a favore, uno contrario (Maurizio Cau), un'astensione (Paolo Dalla Sega).
Non tanto sul nome, quanto sul metodo e sul progetto. E sul fatto che un consiglio fresco di nomina abbia dovuto accelerare sulla scelta dei consulenti prima ancora di aver discusso le strategie. Discussione lunga (due ore e mezzo) e articolata: Loreta Failoni, che rappresenta il Coordinamento teatrale dei Comuni trentini, ha detto la sua e rimarcato come la «politica spettacolare» del Trentino potrà avvantaggiarsi dell'esperienza e della capacità di Bernardi, anche sulla periferia e dunque sul territorio coperto capillarmente dal Coordinamento.
4 consulenti, dunque, ma tutti senza quell'unanimità che - in un cda a 5 - sarebbe ovviamente auspicabile.

La novità riguarda il jazz: non rinnovabile (per la finanziaria taglia-pensionati) lo storico consulente Enzo Costa , è stato scelto il curriculum di Denis Longhi , classe 1978, organizzatore della manifestazione «Jazz: Re Found» a Vercelli, che ha programmato per diversi anni. «Si è presentato - spiega il direttore del Centro S. Chiara Francesco Nardelli - con un progetto che apre orizzonti, cerca di contemplare forme espressive che si distaccano dal jazz in senso stretto, guardando verso contaminazioni musicali, come elettronica, neo-soul, afro e funk».
Per il folk e il teatro ragazzi, invece, continuità con le passate stagioni: sono stati confermati Mauro Odorizzi e Giovanna Palmieri , che conoscono bene i gusti del pubblico trentino e garantiscono di mantenere il buon livello della programmazione precedente.

Il direttore Nardelli invita a non drammatizzare le divergenze all'interno del cda: «Su Bernardi si è parlato dieci minuti, la discussione è stata piuttosto sulle linee strategiche dell'ente, com'è giusto soprattutto per un consiglio d'amministrazione nominato da poco, che deve prendere le misure. Il confronto è stato serio, non parlerei di spaccatura ma di valutazioni che aprono alcune linee di prospettiva su cui si continuerà a ragionare».
Il consigliere Enzo Bassetti , che pure ha votato sì, conferma: «Io capisco le perplessità, perché prima dei nomi sarebbe stato logico discutere dove orientare il timone. Ma c'erano le incombenze, non c'è stato il tempo. Il ragionamento e il confronto dovranno proseguire».

L'arrivo di Bernardi, legato a Nardelli (ex Stabile di Bolzano) da reciproca stima, viene vista dal Centro Santa Chiara come fecondo di nuove strategie teatrali sul territorio, in un'attività di razionalizzazione del settore spettacolo, a livello provinciale ma anche regionale, che è in fase di accelerata evoluzione. La collaborazione di Trento con lo Stabile di Bolzano sulla prosa è stata quasi pionieristica, ma ora - con la Haydn e lo stesso Santa Chiara nuovi soggetti di programmazione regionale per la lirica e la danza - per una «regia regionale» dello spettacolo dal vivo si aprono davvero praterie inesplorate.

«Marco Bernardi - sottolinea Nardelli - ha presentato un progetto che porterà forte attenzione alla crescita del pubblico: si punterà non solo agli spettatori trentini, cercando una visibilità a carattere regionale ed extraregionale, e avendo il vantaggio - come vetrina della prosa - di una maggiore flessibilità rispetto allo Stabile di Bolzano. Ci sarà un nuovo sguardo all'internazionalità, puntando in primo luogo sul mondo tedescofono (Austria e Germania), e ci sarà un'adeguata gestione dei cartelloni negli spazi gestiti dal Santa Chiara, i cinque teatri (Sociale, Auditorium, Cuminetti, Sanbàpolis a Trento e Melotti a Rovereto), che avranno una programmazione non necessariamente esclusiva».
Oltre alle nomine dei consulenti, il consiglio d'amministrazione del Csc ha ribadito l'impegno sulla programmazione cinematografica, con la rassegna Social Film, e ha dato l'ok al Gran Ballo di Carnevale al Sociale (proposta di Agostino Carollo , ma alle condizioni tariffarie previste. Senza sconti speciali, insomma.

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