«Le cirque invisible», la magia Chaplin arriva a Trento

di Fabio De Santi

Uno spettacolo funambolico e visionario, partorito con prodigiosa abilità dalla miracolosa inventiva di due straordinari acrobati della fantasia come Victoria Chaplin e Jean-Baptiste Thierrée . Tutto questo è Le cirque invisible , una performance che da ormai molti anni sta affascinando il pubblico di tutto il mondo, che verrà proposto dal 24 a domenica 28 dicembre al Teatro Sociale nell'ambito della ricca programmazione natalizia del Centro Santa Chiara.

«Le cirque invisible» viene descritto così: «Uno stupefacente "passo a due" dove tutto si svolge in apparenza senza fatica, in modo naturale e spontaneo. Ed è proprio questo, in un'epoca come la nostra fin troppo incline agli effetti speciali, a suscitare l'incanto. Quella di Victoria e Jean-Baptiste Thierrée è un'arte fatta di piccole e povere cose, ma soprattutto di immensa bravura e incredibile precisione: sono loro gli acrobati, i fantasisti, gli illusionisti, i funamboli, i prestigiatori, i clown e i musicisti, protagonisti di una rivoluzione estetica e poetica partita proprio da loro quarant'anni fa e che ha dato poi origine al fenomeno del nouveau cirque».

Jean Baptiste, con la sua massa di capelli bianchi, si presenta in scena indossando uno stravagante costume floreale: ha gli occhi pieni di malizia e di gentilezza e dà il via allo spettacolo con qualche esperimento di micro-magia. Non fa sul serio, lo si capisce subito; è un illusionista maldestro che di altro non si preoccupa se non di aprire le porte al mondo della fantasia. Ha l'aria stralunata e ci fa ridere con ogni oggetto che estrae dalla valigia; la sua assurdità è colorata e leggera come una bolla di sapone. Victoria, la settima figlia di Charlie Chaplin, ha invece la grazia dell'elfo, è una geniale «Alice nel paese delle meraviglie» che si trasforma sotto i nostri occhi in creature di strana bellezza. Il suo bestiario immaginario è di una bellezza mozzafiato: roteando alcuni ombrelli rossi fa nascere un pavone; combatte con un drago; esce di scena in sella ad un cavallo uscito, come per magia, dalle falde del suo abito da principessa.

Entrambi hanno la nobiltà del grande circo. Jean-Baptiste scompare dietro un paravento e ne esce un attimo dopo completamente trasformato; Victoria vive nel regno di una funambolica leggerezza danzando (o meglio «volando») sul filo mentre lui la osserva ammirato con il binocolo. E poi fanno coppia pedalando su una bicicletta a sei ruote. Sono due clown romantici che vivono in un circo che non si vede, dove niente è ciò che sembra, e dove un costume di latta che sembra la corazza di un guerriero astrale si trasforma in orchestra.

Le recite al Sociale sono in calendario mercoledì 24 alle 16; giovedì 25 e venerdì 26 alle 20.30; sabato 27 alle 21 e domenica 28 alle

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