Musica di frontiera con Goran Bregovic

di Fabio De Santi

«In questo tour nel quale sono accompagnato dalla mia Orchestra per Matrimoni e Funerali, suoneremo gran parte delle composizioni di “Three Letters from Sarajevo” ma anche diverso materiale tratto dai miei ultimi dischi e la musica che ho composto per il teatro e il cinema».

Goran Bregovic riassume così il concerto che aprirà oggi la prima edizione di «Stif Sound» il nuovo festival di Villa Lagarina (inizio ore 21). Al Parco delle Leggende di Castellano il musicista slavo presenterà gran parte del nuovo cd «Three Letters from Sarajevo», che ha una genesi particolare, insieme ai grandi successi e alle memorabili colonne sonore che lo hanno reso celebre.

«Qualche anno fa - spiega - ho scritto un concerto per Orchestra Sinfonica e tre violini, su commissione del Festival di Saint Denis, in Francia. I violini sono suonati secondo le tre tradizioni musicali, quella classica (cristiana), quella klezmer (ebraica) e quella orientale (musulmana), in forma di tre lettere. Partendo da qui ho composto altre canzoni che ho trovato perfette per alcuni artisti di estrazione cattolica, ebrea e musulmana che amo molto: la spagnola Bebe, l’israeliano Asaf Avidan e l’algerino Rachid Taha, e li ho invitati a partecipare a questo disco».

Bregovic, compositore contemporaneo e musicista tradizionale ma per molti anche rock star, porta in sé il melting pot che prova a raccontare anche nel nuovo album. «Io sono di Sarajevo, sono nato su una frontiera: l’unica dove si incontravano ortodossi, cattolici, ebrei e musulmani». Con le radici nei Balcani e la mente nel XXI secolo, le composizioni di Goran Bregovic mescolano le sonorità di una fanfara tzigana, le polifonie tradizionali bulgare, una chitarra elettrica e percussioni tradizionali con delle accentuazioni rock dando vita ad una musica a tratti trascinante e da ballare ma in altri momenti più meditativa.

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