Il soprano Katarzyna Medlarska miete allori a Firenze

di Giorgia Cardini

Ha avuto un grandissimo successo, a Catania, l’opera «Il flauto magico» di Wolfgang Amadeus Mozart messa in scena al Teatro Bellini dal regista Pierluigi Pizzi, con la direzione di Gianluigi Gelmetti. Spettacolo d’esordio della stagione lirica catanese, «Il flauto magico» è stato messo in scena dal 20 al 27 gennaio.

Perché ci interessa una rappresentazione in cartellone a oltre 1.300 km di distanza dal Trentino?
Perché una delle protagoniste di quest’opera (la penultima in ordine di tempo, non certo di fama, del repertorio mozartiano) è la cantante polacca ma perginese d’adozione Katarzyna Medlarska , docente di bel canto alla scuola musicale «Camillo Moser» di Pergine, che ha brillato nel ruolo di una delle tre Dame agli ordini della Regina della Notte, personaggio oscuro della storia, e madre della principessa Pamina di cui si innamora il protagonista Tamino.

Unanimemente positive le recensioni dell’opera, trasposta in una versione in cui il «flauto» è divenuto uno smartphone, a cui è stato dato molto spazio su giornali nazionali, come Il Messaggero e il Corriere della Sera, anche prima del debutto. Tra quelle pubblicate, Laura Cavallaro su Sicilianpost.it ha parlato di «un esordio scoppiettante, come non ne vedevamo da tempo, in cui lo spessore degli interpreti viene esaltato sia dal punto di vista vocale che interpretativo» e ha rivolto grandi apprezzamenti a tutti gli interpreti, tra cui appunto le tre Dame Katarzyna Medlarska, Pilar Tejero e Veta Pilipenko, «ironiche, sagge per la parte espressiva, puntuali nella dizione e accurate nell’ordito canoro».

Su Globus Magazin, Francesco Giordano ha esaltato la messa in scena «sia per le voci notevoli, che per le scelte coraggiose del regista Pierluigi Pizzi», che ha proposto una versione contemporanea del «flauto» trasformato in uno smartphone. Il critico, parlando degli interpreti, ha definito «lodevoli le tre dame».
Per il soprano Katarzyna Medlarska, già interprete di numerose opere (in undici anni di carriera parti da protagonista nel Trittico pucciniano e ruoli importanti ne il Barbiere di Siviglia, Cavalleria Rusticana, Rusalka) e moltissimi gala e concerti, si tratta di un’ulteriore affermazione che ne conferma le ottime doti vocali e sceniche.

Per il Trentino, il successo riscosso dalla cantante che dopo la formazione in Polonia si è perfezionata in Italia col maestro Mauro Trombetta (baritono ed ed direttore artistico dell’Opera di Roma), prima di trasferirsi definitivamente in Italia calcando molti palcoscenici, la conferma di avere acquisito una grande voce e una professionalità che non possono far altro che accrescere il patrimonio musicale provinciale.

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