Doppio spettacolo: Arte Sella rinasce con la musica

A due mesi dalla tromba d’aria che ha devastato il Trentino, Arte Sella celebra la forza della natura e la necessità della ricostruzione con un concerto straordinario, in cui la musica si coniuga con la tradizione dei canti di montagna.

Il 29 ottobre anche Arte Sella fu colpita dalla violenza del maltempo: il Percorso ArteNatura fu completamente distrutto, così come il giardino di Villa Strobele con i suoi alberi secolari. Moltissime opere sono andate perdute. Grazie all’interesse di molti privati e di molte aziende è stato aperto un conto corrente dedicato alla raccolta fondi, e il pubblico, in alcune occasioni, ha già potuto partecipare in forma attiva, dando il proprio contributo. La Fucina Bianca di Arte Sella si riveste così di un significato nuovo: l’appuntamento annuale e intimo con la fine dell’anno solare si fa celebrazione del riposo che segue la furia del vento, riflessione sulla potenza che la Natura. Il curatore delle Fucine Arte Sella, Mario Brunello, ha dunque ideato un concerto in cui la tradizione canora trentina potesse dialogare con la musica del nostro tempo. Ha invitato Gabriele Mirabassi, clarinettista, ma anche compositore duttile e versatile, ad elaborare e armonizzare alcuni dei più celebri canti di montagna della tradizione trentina.

Così oggi alle 14.30 e alle 18 a Malga Costa ad Arte Sella e alla Cattedrale vegetale, si esibiranno Gabriele Mirabassi al clarinetto, con la voce di Cristina Renzetti, Roberto Taufic alla chitarra, Mario Brunello al violoncello insieme al Coro Valsella.

Rivela Mirabassi: «Io sono umbro di nascita, ma alcuni canti storici, come Monte Canino, Tapum, La canzone della Julia, mi si sono rimasti incisi nella memoria fino da quando ero bambino».
È stato dunque lo stesso Mirabassi a scegliere una serie di canti legati alla propria storia personale e alla propria tradizione familiare, rivestendoli però di nuove armonie, di nuovi timbri e di nuovi colori. Un semplice cambio di armonia produce a volte una metamorfosi molto radicale della melodia, ne muta il punto di vista, e ne svela le parti più segrete e nascoste.

Gabriele Mirabassi ha chiamato a partecipare a questo progetto musicisti assai lontani, per provenienza e sensibilità, dalla cultura musicale delle Alpi. Cristina Renzetti, cantante abruzzese e quindi montanara, ma, come lo stesso Mirabassi, proveniente dagli Appennini. E poi Roberto Taufic, chitarrista di origine brasiliana, ma con forti radici piemontesi.

Fondamentale sarà l’incontro col Coro Valsella, che canterà con la purezza di chi appartiene a pieno titolo alla storia del Trentino e della sua musica. L’obiettivo di fondo del progetto è quello di riconsegnare bellezza, spessore e profondità alla parola identità.
Gabriele Mirabassi è un clarinettista italiano che si muove con uguale disinvoltura sia nella musica classica sia nel jazz. Negli ultimi anni poi svolge una ricerca approfondita sulla musica strumentale popolare brasiliana e sudamericana in genere.

Cristina Renzetti, invece, ternana, inizia giovanissima a cantare e lavorare nella scena jazzistica di Bologna. Diplomata in canto jazz al Conservatorio, da anni studia belcanto con il maestro Miguel Curti. Con la cantante e chitarrista brasiliana Tati Valle ha formato il duo As Madalenas entrambe alla voce, chitarra e percussioni, il cui disco d’esordio, Madeleine è stato considerato uno dei migliori dischi del 2015.  Roberto Taufic invece, nato in Honduras nel 1966, è di origine palestinese da parte di madre, ma è di formazione brasiliana. A 19 anni ha registrato il primo disco di proprie canzoni con il suo gruppo «Cantocalismo». Vive e insegna tra l’Italia e il Brasile. Il Coro Valsella invece ha fatto del canto alpino una delle più felici rappresentazioni dell’anima popolare della gente di montagna. Soprattutto ne rappresenta la memoria storica. È nato nel 1936, data che lo classifica come secondo coro più anziano del Trentino.

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