Al Busoni il «miracolo coreano»

Busoni chiama la Sud Corea, e la Sud Corea risponde: quest'anno una nutrita pattuglia di pianisti dal paese orientale in cui il pianoforte fa sempre più tendenza saranno ospiti del Festival Busoni.

Una due giorni (il 20 e 21 agosto) per esplorare il «Miracolo coreano»: tra il 2015 e il 2017 alcuni tra i maggiori concorsi internazionali (Chopin di Varsavia, lo stesso Busoni, Monaco, Fort Worth) sono stati vinti da pianisti sudcoreani. Un caso o segno di una nuova scuola pianistica che sbaraglia tutto? Si partirà lunedì mattina 20 agosto con un recital di Chloe Mun (Premio Busoni 2015) dedicato a Schumann e alle 16 al Teatro Comunale il documentario «The Korean Music Mystery» farà da apripista al dibattito tra Satoru Taraku, Thierry Loreau e Bernd Goetze . La giornata sarà chiusa dal recital di Jeung Beum Sohn : musiche di Mozart, Chopin, Cajkovsij e Prokofiev alle 18. Il giorno dopo ancora dibattito alla scoperta dei segreti del pianismo coreano, e i concerti di Yekwon Sunwoo (Palazzo Mercantile, 20.30) e Kun Woo Paik (Conservatorio, 20.30).

Il Festival Busoni non dimentica però la grande tradizione pianistica europea: l'inaugurazione prevede un doppio appuntamento, con una giovanissima promessa e un grande nome. Venerdì 17 alle 18 al Chiostro dei Domenicani si esibirà la pianista Anna Geniushene , Premio del Pubblico al Busoni 2017, mentre alle 20.30 è in programma l'atteso recital di Grigory Sokolov : Haydn e Schubert per il pianista russo, artista la cui profondità di interpretazione non smette di conquistare.
Per quanto riguarda la competizione, la giuria ha preselezionato un centinaio di pianisti. Nel 2019 la fase finale del concorso.

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