Il 3 gennaio tornano i «Like Floyd»

di Guido Smadelli

Dopo il positivo esordio di Cles, tornano in scena i «Pink Floyd nonesi», per un secondo concerto, che si tiene al Palanaunia di Fondo il 3 gennaio (ore 21) , nell'ambito delle manifestazioni di contorno della «Ciaspolada».
Un gruppo nato da un'idea del tastierista Marcello Depaoli , uno dei musicisti che nel 2009 avevano allestito lo spettacolo «The wall», in occasione del 20° anniversario della caduta del muro di Berlino e dell'omonimo disco dei Pink Floyd. Quest'anno ricorre invece il 50° dall'uscita del primo album del gruppo inglese, «The piper at the Gates of Dawn», seguito da un'altra dozzina, per un totale di 250 milioni di dischi venduti nel mondo. Marcello Depaoli ne parla con Rosario Poletti , che in «The wall» imbracciava la chitarra: un po' giù d'allenamento, ma ci sta, indossando le vesti di direttore artistico. Questo significa trovare i musicisti adatti, studiare le coreografie, le immagini, la scaletta dei brani per narrare il mezzo secolo di storia di David Gilmour e company, curare la promozione dell'evento, organizzare i primi concerti. Insomma, molto più che suonare una sei corde. L'avventura parte alcuni mesi fa.

«Ci è voluto tempo, soprattutto perché quando abbiamo proposto The wall si trattava di riprodurre brani di un periodo storico dei Pink Floyd, c'era una continuità - racconta Poletti -. Percorrere in una serata la loro storia musicale significa invece affrontare atmosfere, suoni, ritmi diversi, attraversare una complessità di generi musicali».
Quanto il gruppo di musicisti anauni è riuscito a fare è stupefacente. La «prima», tenuta all'auditorium scolastico di Cles (500 posti, sold out qualche settimana prima dell'evento) è stata un successo. Tutto curato nei minimi particolari: inizio della serata su un brano dei «veri» Pink Floyd, tratto dal loro ultimo album, «The endless river», con proiezione del relativo video su uno schermo a fondo palco: poi entrano i componenti di Like Floyd , che iniziano il concerto con «Astronomy domine», uno dei più noti brani di quello «space rock» di cui fu anima il creativo e un po' folle Syd Barrett. Si capisce subito che è una cosa seria: i tastieristi Massimo Faes e Marcello Depaoli , il batterista Claudio Torresani , il bassista Romano Benedetti creano il background necessario, in prima fila ci sono invece Gianluca Rossi , Nicola Pedron , Andrea Debiasi , che si alternano come voci soliste e cori, imbracciando le loro chitarre (rigorosamente Fender per i primi due, acustica il terzo).

L'insieme è di alta qualità, voci e cori realmente «floydiani», ottima l'esecuzione, realistica la scena creata con luci, costumi, effetti vari. Al gruppo si aggiungono poi, al momento della tappa su Dark side of the moon, il sassofonista-percussionista Giovanni Bruni (docente di musica, si sente), e le vocalist Elisa Olaizola , Chiara Pancheri , Alessandra Bertagnolli . Non basta: per «Another brick in the wall» arrivano anche le voci bianche del coro giovanile della scuola musicale C.Eccher, poi coinvolte anche nel bis di fine serata.
Il risultato è, come detto, eccellente, tanto da concludersi con una standing ovation.
Ora i «Like Floyd» tornano in scena, al Palanaunia di Fondo, il 3 gennaio. Sala da 700 posti, già a metà occupata? Prevendita a Fondo nella sede della Podistica Novella, a Cles alla Pro Loco; info al 338/8731132 o su likefloydstory@g.mail.com.

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