Fine anno da Oscar Al Sociale c'è Piovani

di Fabio De Santi

«La musica è pericolosa, come lo sono tutte le cose profondamente belle: ci cambiano, a volte ci ammaliano di bellezza, come gli innamoramenti adolescenziali… come pericolosi possono essere i nostri incontri con quella bellezza che ha la forza di cambiarci dentro». Sono queste le parole che il pianista Nicola Piovani ha usato per raccontare il suo ultimo progetto «La musica è pericolosa», le cui sonorità attraverseranno gli spazi del Teatro Sociale la sera del 31 dicembre nell’evento organizzato dal Centro Santa Chiara (ore 21.30).

Il Premio Oscar Nicola Piovani con «La musica è pericolosa» ha materializzato un racconto musicale, narrato dagli strumenti che agiscono in scena: pianoforte, contrabbasso, percussioni, sassofono, clarinetto, chitarra, violoncello e fisarmonica.

A scandire le stazioni di questo viaggio fra le sette note in libertà, un  Piovani che racconta al pubblico il senso di questi frastagliati percorsi che l’hanno portato a fiancheggiare il lavoro di Fabrizio De André, di Federico Fellini e Luigi Magni, ma anche di registi spagnoli, francesi e olandesi, per il teatro, il cinema e la televisione alternando l’esecuzione di brani teatralmente inediti a nuove versioni di brani più noti, riarrangiati per l’occasione.

Nel racconto teatrale, la parola arriva dove la musica non può arrivare, ma, soprattutto, la musica la fa da padrona là dove la parola non sa e non può arrivare. I video di scena integrano il racconto con immagini di film e di spettacoli nei quali appaiono i «grandi» del cinema e della musica. Non mancano le immagini che artisti come Lele Luzzati e Milo Manara hanno dedicato all’opera musicale di Piovani.
Ad accompagnare Nicola Piovani a Trento ci saranno  saranno Marina Cesari (sax e clarinetto), Pasquale Filastò (violoncello e chitarra), Ivan Gambini (batteria e percussioni), Marco Loddo (contrabbasso) e Rossano Baldini (tastiere).

«La musica è pericolosa» è anche il libro che Nicola Piovani ha scritto per Rizzoli nel 2014 e nel quale racconta come sono nate molte delle sue musiche prendendo ispirazione anche dalla sua infanzia; ne sono un esempio «La banda del pinzimonio» composta per Roberto Benigni, la combinazione mi-fa-sol di «Il bombarolo» scritta per Fabrizio De André o la canzone Quanto t’ho amato, scritta con l’amato amico Vincenzo Cerami, al fianco del quale ha lavorato per tanti anni.
I biglietti per lo spettacolo sono in prevendita ad un costo che va da 20 a 30 euro.

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