Pan del Diavolo: nuovo disco e tour Stasera allo Smart Lab di Rovereto

di Fabio De Santi

Ha la sigla di Supereroi il nuovo disco targato Il Pan del Diavolo al centro del live di stasera allo Smart Lab di Rovereto organizzato da Sideout (ore 21.30). Il Pan del Diavolo sono un duo siciliano, formato da Pietro Alessandro Alosi e Gianluca Bartolo, che si è fatto strada nella scena rock. Nel nuovo disco anche la partecipazione di importanti figure come Piero Pelù dei Litfiba, Tre Allegri Ragazzi Morti, Vincenzo Vasi e Umberto Maria Giardini. Di questo live abbiamo parlato con Alessandro Alosi.

Cosa evoca un titolo come «Supereroi»?

Si lega ad uno dei brani del cd in cui si fa riferimento a tutti coloro che ai nostri giorni stanno cercando un lampo nel buio, che sono alla ricerca di un’ispirazione. In fondo tutti noi siamo dei supereroi calati nella realtà difficile di oggi, supereroi che si confrontano con i cambiamenti sempre più vorticosi del nostro presente.

Dal vostro ultimo disco sono passati tre anni: avete pensato molto a questo lavoro?

In questo periodo siamo stati in giro molto a suonare e nello stesso tempo ci siamo impegnati a pensare e creare il nuovo album. Abbiamo lavorato molto sulla scrittura cambiando molto la definizione dei testi. In questo disco c’è un attenzione particolare alle parole e alle loro sfumature.

Dal punto di vista musicale cosa ne è uscito?

Lo definirei come il nostro disco più acido. Abbiamo lavorato con Piero Pelù e molti dicono che questo ci ha portato verso un certo mainstream. Noi però non siamo d’accordo perché Supereroi è un album assolutamente rock fatto di riff visto che noi siamo amanti del garage degli anni ’60 in stile Iggy Pop con sonorità strambe e storte unite ad una pizzico di romanticismo che non guasta mai.

Fra le collaborazioni illustri appunto anche quella con Piero Pelù.

È stato lui ad accendere la scintilla nel 2011 quando in occasione di un «Litfiba Day» radiofonico ci ha citati fra i gruppi più interessanti in Italia. Da lì mi sono premurato di ringraziarlo e quindi ci siamo incontrati. Da cosa nasce cosa e quando abbiamo fatto ascoltare a Piero le demo del nostro ultimo cd lui ha cominciato a darci dei consigli. Avevamo bisogno di una persona che guardasse il lavoro dall’esterno e così lo abbiamo coinvolto nel progetto e in particolare sulla registrazione di alcuni pozzi.

Parliamo del live, quali forme ha quello che state proponendo in questo tour e come convincereste qualcuno che non ha mai visto un vostro concerto a venire dal Pan del Diavolo?

La caretteristica dei nostri live è che tu guardi un duo e ti pare di ascoltare cinque musicisti sul palco. C’è tantissima energia e sudore.

Come vi muovete sul web?

Siamo in giro dal 2008 ed erano tempi in cui i social stavano arrivando. Per pubblicizzare i concerti ci affidavamo ancora ai classici volantini appiccicati sui muri. Poi c’è stata una rivoluzione e la contemporaneità ci dà questi mezzi per far conoscere la nostra musica.

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