Bandabardò giovedì a Castelfolk «Semineremo energia e allegria»

di Fabio De Santi

Una canzone, «Lo sciopero del sole», risuonata con strumenti riciclati e tanta voglia di dimostrare anche in questo nuovo tour di essere una delle più energetiche formazioni della scena tricolore.

Queste le credenziali della Bandabardò attesa in concerto giovedì sera a Castellano in Vallagarina nell'ambito del Castelfolk Festival (4-7 agosto).

Come puntualmente accade con i live della formazione toscana si annuncia anhe questa volta una grande festa fra balli e canti nel segno di un contagioso rockfolk. Ne abbiamo parlato con il cantante Erriquez.

Iniziamo dal singolo «Lo sciopero del sole»: come mai avete deciso di «rispolverare» questo brano targato 1998?
Abbiamo incontrato un gruppo di musicisti e insieme cittadini modello di Lucca che sono andati nelle discariche della loro città per recuperare oggetti che noi tutti spesso buttiamo per poi ricomprarli. Con questi materiali hanno poi creato degli strumenti musicali con i quali anche noi ci siamo divertiti a ridare vita allo "Sciopero del sole".
Si tratta comunque di una delle vostre canzoni simbolo fra le più amate dai fan. 
Sì. Nello "Sciopero del sole" raccontavamo e raccontiamo anche oggi come viene trattato il nostro pianeta, il nostro mondo, di come lo mettiamo in mano a persone che non ne ha cura e lo maltratta senza vergogna. 
Ho sentito dei rumors a riguardo di un vostro nuovo disco in uscita a fine estate: cosa ci puoi anticipare di questo lavoro?
Al momento si tratta di voci perché in realtà fra di noi c'è molta indecisione sul da farsi e il dibattito è aperto. C'è chi vorrebbe fare un disco di inediti, chi uno dalle forme live con alcuni pezzi nuovi, chi un disco vecchio con gli strumenti di recupero. Quindi siamo ancora in alto mare e poi siamo in tour fino a novembre anche attraverso l'Europa e mi sa che se ne parla per il 2017.
Intanto tanti live come quello di giovedì in Trentino.
Abbiamo dato forma ad una scaletta alfabetica. Snoccioliamo canzoni, una ventina almeno, mettendole in fila secondo il titolo con l'obiettivo che da sempre è nostro di seminare una grande energia e allegria. Ci piace confabulare ed interagire con il pubblico per renderlo protagonista insieme a noi. Molti ci hanno detto che questo è uno dei nostri live più belli; questo significa dopo ventitré anni di palco che o siamo partiti a livelli davvero scarsissimi oppure che siamo sempre più innamorati della Banda e che ci divertiamo a seminare in giro la nostra allegra follia.
Si parlava prima di una tematica importante come quella dell'ambiente ma per la Banda si può usare il termine di gruppo impegnato?
Il nostro è sempre stato un impegno che non si materializza con grandi slogan buttati giù dal palco. Siamo però dei cittadini e ci piace raccontare quello che siamo, raccontare il nostro Paese che è meraviglioso ma che si tratta malissimo e che non si valorizza. Ci piace raccontare il mondo della gente vera, che si accontenta delle piccole cose per affermare la propria dignità e la propria voglia di vivere oltre la materialità.
Qual è il rapporto della Banda con il web?
Per noi è uno strumento importante, una fonte inesauribile anche di ricordi. Ci piace quando ci mandano foto o video del nostro passato, testimonianze di quello che eravamo, immagini di concerti che non ricordiamo più. È prezioso per tenere contatti con persone lontane e scoprire progetti legati alle Onlus di cooperazione e sviluppo in ogni angolo del mondo.

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