Per Silvestri singolo, album e tour

Si intitola Quali alibi il nuovo singolo di Daniele Silvestri lanciato in radio e disponibile in tutti gli store digitali venerdì scorso. Si tratta del primo brano estratto dal nuovo disco del cantautore romano che verrà pubblicato il 26 febbraio. All'uscita dell'album seguirà il primo tour teatrale della carriera di Daniele, che toccherà tutte le regioni italiane e anche Trento, concerto il 15 aprile all'Auditorium S. Chiara. A cinque anni da «Scotsch» e dopo il grande riscontro avuto con «Il padrone della festa», il progetto che l'ha visto protagonista assieme a Max Gazzè e Niccolò Fabi, Daniele SIlvestri si prepara a ritornare con un disco la cui lavorazione, che si sta concludendo in questi giorni, ha coinvolto più di quindici musicisti. 

«Mi sono ritrovato sommerso da un entusiasmo e da una voglia di fare musica che non sentivo da tanto - aveva raccontato l'artista capitolino annunciando l'uscita del disco - forse dai tempi de "Il dado", la stessa energia e la stessa urgenza creativa». Proprio questa urgenza, mescolata a quella capacità unica di Silvestri di saper fotografare il tempo che viviamo giocando magistralmente con le parole, fa di «Quali Alibi» l'ideale ponte creativo verso il nuovo disco. «Da una parte c'è il suono - sottolinea Silvestri - il "sound" si direbbe, che è quello della band "inventata dal nulla" la scorsa estate, con cui ho registrato la maggior parte delle tracce di questo corposissimo disco che sto finendo in questi giorni. Dall'altra la mia personale infatuazione per il gioco quasi enigmistico nell'uso delle parole, le assonanze, le allitterazioni». 

Ma c'è anche un altro aspetto nei testi del cd che Silvestri tiene ad evidenziare: «C'è il tema, più o meno sotteraneo: la politica dell'emergenza, perfetto alibi per le peggiori malefatte perpetrate nel nostro paese (e non solo). Dalle truppe russe sul suolo ucraino, al nostro terzo governo consecutivo senza passare per il voto. E in questo scenario tanti personaggi di chiarissima fama e scarsissimi scrupoli che sembrano svolazzare lieti e intoccabili, leggeri e rapidi come colibrì che succhiano il nettare ovunque ne trovino, tanto hanno sempre un alibi pronto da esibire all'occorrenza».

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