«Una città è sicura se è viva, di giorno e di notte» L'appello ai candidati di I Know A Place

di Matteo Lunelli

Le tempistiche dell'appello sono senz'altro perfette: siamo in piena campagna elettorale, i vari candidati di ogni schieramento sono pronti ad ascoltare chiunque e pronti a promettere tutto a tutti. Ecco quindi che i ragazzi di I Know A Place, il collettivo nato nel novembre 2012 per risolvere i problemi riguardanti musica e arte (musica e arte sono un problema? A Trento sì), hanno pensato di riportare in primo piano le questioni legate a concerti, concertini e concertucoli in città. Musicisti, videomaker, organizzatori di eventi, appassionati di musica, hanno scritto una lunga lettera e registrato un bel video invitando i cittadini e i candidati a confrontarsi su una serie di tematiche, che possiamo riassumere con una domanda: «Si preferisce una città viva o una città dormitorio?», dove viva non è assolutamente sinonimo di esagerata, anarchica, pazza, ma anzi diventa sinonimo di più sicura, più moderna, più giovane. Chissà se chi verrà eletto o rieletto sindaco, la sua giunta, il nuovo consiglio, ascolteranno queste richieste, o meglio questi consigli, provenienti da tanti giovani (e meno giovani) che vogliono una Trento migliore.

I Know A Place ha inoltre organizzato un dibattito-conferenza stampa che si terrà mercoledì 22 aprile in via S. Croce davanti al Centro S. Chiara alle 18.00 per discutere dei diversi problemi riguardanti la musica nella città di Trento.

IL VIDEO MESSAGGIO

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LA LETTERA

Cari candidati sindaci del Comune di Trento,

chi vi scrive è I Know A Place, un collettivo informale nato nel novembre 2012 e formato da musicisti, videomaker, organizzatori di eventi e fruitori di musica attivi nella città di Trento.

Dalla nascita del collettivo a oggi, ci siamo impegnati seriamente nel promuovere la musica nella città di Trento con l’obiettivo di affrontare il problema legato alle limitazioni imposte agli spazi e agli orari adibiti alla musica in città e di far capire alla cittadinanza e alle istituzioni della città che musica non significa rumore e disagio ma cultura e strumento di aggregazione. Ci siamo concentrati principalmente sulla valorizzazione di alcune aree cittadine attraverso la creazione di eventi di musica di strada e busking (termine inglese che indica in generale l’arte di strada), sfruttando le “zone musicisti di strada” messe a disposizione dal Comune di Trento, scarsamente utilizzate prima della nascita del nostro collettivo, in quanto periferiche rispetto al centro storico.


Oltre alla creazione di singoli eventi di strada, abbiamo partecipato all’allestimento della prima e della seconda edizione del Trento Busker Festival, primo vero evento di busking nella nostra città, abbiamo partecipato alla Festa della Portela del 2014, organizzata dal Comitato Rinascita Torre Vanga per riqualificare l’area di Santa Maria Maggiore, una zona della città ritenuta problematica negli ultimi anni. Tra le altre nostre iniziative degne di nota spicca inoltre l’organizzazione di piccoli concerti acustici in appartamenti di studenti universitari.

In generale da tre anni a questa parte abbiamo cercato di identificare e di analizzare i problemi riguardanti la musica e il rumore nella nostra città senza farci intimorire dalle difficoltà e dagli ostacoli incontrati lungo il nostro cammino, ma sfruttandoli come opportunità e trampolini di lancio.
In questo modo abbiamo offerto a molti studenti universitari un’alternativa ai classici aperitivi o alle serate nei bar, portando musica e cultura nei loro salotti; e le periferiche e semiabbandonate “zone musicisti di strada” e altre aree “a rischio” come la zona della Portela e di Santa Maria Maggiore durante i nostri eventi sono diventate dei luoghi frequentati e vissuti da cittadini di tutte le età. Abbiamo avuto la conferma del fatto che una città è sicura se è viva, di giorno e di notte.

Tuttavia negli ultimi anni l’approvazione di alcune norme comunali ha ostacolato e danneggiato l’attività di molti musicisti, addetti ai lavori ed esercenti nonché la passione di tanti privati cittadini fruitori di musica; norme che hanno tenuto in considerazione solamente le esigenze e le istanze di chi a una città viva preferisce una città-dormitorio; norme assurde come quella che abbiamo ironicamente chiamato la “legge Beatles” del 21 maggio 2012, che limitava le esibizioni fuori dai locali della città alle sole band composte da quattro elementi, o la recente norma del 25 marzo 2015, che limita i concerti all’esterno dei pubblici esercizi alle 22.30 dalla domenica al giovedì e alle 23.00 nel weekend. Prima dell’approvazione di queste norme, non sono mai stati interpellati i musicisti e i fruitori di musica in città, che sono invece i primi diretti interessati.

Anche grazie al nostro lavoro, la scena musicale trentina è gradualmente diventata più unita e compatta e, a partire dall’insediamento del nuovo Sindaco, della nuova Giunta e del nuovo Consiglio, vi chiede di essere presa in considerazione come un reale interlocutore per la proposta delle norme in materia di arte musicale.

Pertanto I Know A Place vi chiede di partecipare al dibattito-conferenza stampa che si terrà mercoledì 22 aprile in via S. Croce davanti al Centro S. Chiara alle 18.00 per discutere dei diversi problemi riguardanti la musica nella città di Trento.

Tutti i cittadini sono invitati a partecipare e ad intervenire in maniera attiva.

Vi aspettiamo,

I Know A Place

P.S.: Al dibattito seguirà l’esibizione unplugged di diversi artisti della scena musicale trentina.

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