Caracristi svela al pubblico il primo album, oggi a Radio Dolomiti e sabato al Portland

di Fabio De Santi

Silvia Caracristi svelerà anche al pubblico trentino le canzone del suo primo album Orbita (con la bolzanina Riff Records ) nel concerto di sabato 31 gennaio al Teatro Portland, ore 21. La cantautrice di Trento propone una musica che è un vibrante e delicatissimo equilibrio in cui suoni ricercati si intrecciano all'espressività della voce con testi introspettivi e carichi di immagini evocative danzano su un tappeto sonoro composto da strumenti acustici ed elettronica minimale. Silvia stasera, dalle 19 alle 20 , si racconterà e proporrà anche alcuni brani in versione unplugged in diretta negli studi di Radio Dolomiti.


Silvia, perché il titolo «Orbita»?
«Ho impiegato molto tempo a realizzare questo disco, ed ho girato intorno a me e a queste canzoni per tanti anni. Per questo l'ho chiamato Orbita, per richiamare l'idea di percorso circolare e per dire finalmente ho chiuso la mia Orbita! È un disco che parla di me, che gira intorno a me. Inoltre volevo un titolo breve, minimale, che desse l'idea del tipo di musica che il disco contiene, che è appunto minimale, con arrangiamenti scarni».
Questo disco è un punto d'arrivo per te?
«Il cd raccoglie canzoni scritte nell'arco di un decennio e che sono state registrate negli ultimi 5 anni totalmente in casa. Quindi comprende canzoni molto vecchie e alcune molto recenti, non è la fotografia di un momento ma il racconto della mia storia musicale. Per me più che un punto d'arrivo rappresenta l'uscire allo scoperto».
Quali suggestioni letterarie si possono trovare nel cd?
«Nei miei testi sono confluite sicuramente tante letture che ho fatto negli anni e i miei studi di filosofia, anche se non mi sentirei di citare nessuno in particolare che mi abbia influenzato nella scrittura. Ho un modo di scrivere che definirei irrazionale, non so mai dove andrò a parare quando inizio a scrivere una canzone. Credo sia molto importante riempirsi di input che possono derivare da letture, film, viaggi e poi rielaborare tutto in maniera personale».
Fra i brani mi hanno colpito Casalinga e Penelope.
«Casalinga è una canzone che ho scritto in un periodo di eccesso di vita domestica, è una canzone ironica e contemporaneamente una riflessione sul tempo e sulla sua misura. Penelope è forse il brano più ragionato, parla di reciprocità, di attesa, dell'altro come specchio di se stessi e della perfezione che non si riesce mai ad afferrare».
Per registrare il cd ti sei affidata al crowdfunding: che esperienza è stata?
«Un'esperienza incredibilmente appagante e stimolante! Sono riuscita a raggiungere il mio obiettivo di finanziamento in sole 24 ore, abbattendo ogni record. Mi ha dato una bella spinta nel continuare il mio lavoro, sapere di avere alle spalle persone che credono in me e nella mia musica. inoltre mi ha dato la possibilità di unire tutte le mie passioni, infatti fra le ricompense oltre al cd si potevano prenotare borse e cuscini cuciti da me e succo di mela del Trentino che faccio insieme alla mia famiglia».
Com'è lavorare e suonare con quello che è il tuo partner nella vita Gabriele Pierro?
«Suonare insieme per noi è stato da subito molto naturale, condividiamo musica, lavoro e vita. Essendo così legati fra di noi non ci sono molti filtri e nemmeno molti confini fra lavoro e vacanza. A volte è una situazione idilliaca altre pensiamo che avere alcuni confini non sarebbe male».

comments powered by Disqus