L'imperatore Cesare incanta il PalaTrento

di Fabio De Santi

È un Palasport ribollente d'entusiasmo quello che ha accolto ieri sera Cesare Cremonini . Per il cantautore bolognese sono accorsi in oltre quattromila: un pubblico che non si vedeva da tempo nel palazzetto cittadino (basti dire che per una leggenda della musica tricolore come Baglioni erano poco più di duemila i presenti), a dimostrazione di come Cremonini abbia assunto ormai in maniera definitiva il ruolo di popostar nazionale. Se infatti l'ex frontman dei Lunapop di dischi ne ha sempre venduti un bel po', non aveva invece avuto particolari soddisfazioni dai suoi precedenti tour mentre per quello targato Logico #1 è un susseguirsi travolgente di sold out. Per Cremonini insomma è un momento magico e lui, consapevole della cosa, regala anche alla platea trentina un live frizzante ed energetico in cui pop e rock si mescolano alla perfezione.


Uno show in cui ripercorre tutta la sua carriera pescando le hit dai suoi cinque album da solista e qualche assaggio da quello Squerez con cui insieme ai Lunapop, era il 1999, fece impazzire le teenager italiane. Il concerto parte subito a mille: dopo l'intro di Cercando Camilla infatti c'è proprio la title track del suo ultimo cd «Logico #1», singolo tormentone della scorsa estate.  Le prime parole del musicista nato all'ombra delle due torri collegano passato e presente: «Per noi questa è una serata speciale, io e Ballo siamo stati a suonare in questo Palasport con i Lunapop nel 2003 e abbiamo tanti ricordi, alcuni anche inenarrabili, di quel periodo. Proprio a Trento era nato il primo fan club del nostro gruppo, anche per questo stasera vogliamo sognare con voi e farvi sognare».


La scenografia fa il suo maledetto dovere con grandi ledwall sullo sfondo che rilanciano le immagini dello show con le turbolenze luminose dei laser: nessun minimalismo, insomma, ma voglia di stupire anche «con effetti speciali» per un Cremonini, pantaloni in pelle nera, maglietta black style e giacca, che trascina subito i fan con Dicono di me, PadreMadre e Fare e disfare. Poi spazio a due canzoni come Stupido a chi? , dal riff funky style e ad una danzereccia Il Comico , tratte dall'album La teoria dei colori . La melodia di Non ti amo più si lega a La nuova stella di Broadway e Latin Lover. Una canzone come Vent'anni per sempre è davvero il ponte ideale per 50 Special , quella della Vespa sui colli bolognesi, tormentone dei Lunapop che fa salire ulteriormente la temperatura del Palatrento con balli scatenati.
Dopo Io e Anna , ambizioso e anche riuscito omaggio al grande concittadino Lucio Dalla pensato come ideale sequel del capolavoro Anna e Marco, e Il primo bacio sulla luna , Cremonini decide di abbassare i toni affidandosi ad una serie di interpretazioni che mettono in evidenza la sua voce ed il suo pianoforte nelle note quasi jazzate di Figlio di un re , Una come te e Vieni a vedere perché .


Ma è solo la temporanea quiete prima di un finale in crescendo tempestoso durante il quale l'imperatore Cesar, accompagnato da ottimi strumentisti fra cui spicca l'amico di sempre, il bassista Ballo , spara un filotto irresistibile di canzoni. Si inizia con Mondo per poi proseguire con Marmellata 25, Le sei e ventisei, Grey Goose e I Love You. Il viaggio per i quattromila del Palatrento si chiude nel continuo gioco fra passato e presente con un'altra canzone dei Lunapop, Un giorno migliore , per un Cremonini che, saggiamente, non rinnega le sue radici, pur consapevole di aver raggiunto oggi una sua precisa dimensione di artista dimostrata sia on stage che nella fase compositiva.

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