Trento mette Tex in mostra

di Fabrizio Torchio

Il "fenomeno Tex" contagia anche Trento. Dopo la mostra a Milano sui 70 anni di un mito, il più longevo personaggio del fumetto italiano - difensore dei deboli e delle minoranze - arriva in città con un convegno e una mostra.

Con il titolo Tex a Trento. Settant’anni a cavallo della storia italiana, l’Associazione Museo Storico ha organizzato un incontro-convegno che si terrà venerdì 12 aprile, alle ore 15, nella sala conferenze della Fondazione Caritro, in via Calepina. Al termine, alle 19, verrà inaugurata la mostra «Tex Willer. Settant’anni a cavallo della storia italiana», che sarà visitabile fino al 5 maggio.

«Sulla scia del "compleanno" dello scorso 2018 durante il quale si sono celebrati i settant’anni di vita editoriale del Ranger creato dalla fantasia di Giovanni Bonelli e dalla maestrìa grafica di Aurelio Galleppini - l’appuntamento di Trento - viene spiegato dagli organizzatori - è focalizzato su un incontro pubblico nel quale spiegare, raccontare e dibattere la vicenda editoriale di Tex. Una straordinaria avventura che ha accompagnato un lungo periodo della recente storia italiana, con un successo transgenerazionale impensabile e con un futuro ricco di nuovi racconti». All’incontro, aperto a tutti, saranno presenti Michele Masiero, direttore editoriale della Sergio Bonelli editore; Giovanni Ticci, disegnatore di Aquila della Notte; Lillo Gullo, giornalista che approfondirà il legame tra Aurelio Galleppini e il Trentino; Brunetto Salvarani, teologo e scrittore; Roberto Festi studioso del "fenomeno Tex" e curatore della mostra.

Al termine della giornata di studio verrà inaugurata la mostra sul mondo del ranger che nel prossimo albo mensile, giunto al numero 702, se la dovrà vedere con la strega Eztli insieme ad El Morisco e agli altri pards, tra vampiri e indios. Tex ha compiuto 70 anni in splendida forma, dal momento che il 30 settembre 1948 apparve nelle edicole italiane nel primo albo a striscia.

Da fuorilegge texano, con uno straordinario senso della giustizia, è diventato rapidamente un ranger e, con il nome di Aquila della Notte, il capo bianco dei Navajos. Eroe a tutto tondo, antirazzista e nemico di ogni ingiustizia, nelle sue avventure agisce da solo o in compagnia del figlio Kit, "Piccolo Falco", per metà navajo perché nato dall’unione con Lilith, e degli altri inimitabili pards: il più anziano ranger Kit Carson, che gli indiani chiamano ?Capelli d’argento?, coraggioso e un po’ brontolone, e il valoroso guerriero navajo Tiger Jack, fratello di sangue di Tex, capace di leggere il numero dei cavalieri passati da molti giorni anche in pieno deserto. Con Tex, da settant’anni rivive ogni mese non solo il mito della frontiera americana, con i non facili rapporti fra le tribù indiane e i bianchi: non solo i conflitti con le "giacche blu" ma anche le sparatorie con i venditori di whisky, i trafficanti d’armi, gli sceriffi corrotti e la vasta gamma di avidi personaggi disposti a tutto pur di mettere le mani sulle terre (e i tesori, come l’oro) dei nativi.

La frontiera di Tex non è solo il West delle "terre calde" ai confini con il Messico. Il nostro eroe si spinge a San Francisco, per aiutare il capo della Polizia Tom Devlin a debellare misteriose gang che terrorizzano la città, ma anche in Canada, nelle terre degli indiani del nord, per dare una mano all’amico Jim Brandon, colonnello della Mounted Police - le "giubbe rosse" - o a Gros-Jean, cacciatore di pellicce meticcio franco-canadese. Da difensore dei diritti degli indiani, Tex agisce talvolta insieme a loro: è un capo indiano egli stesso ed è anche fratello di sangue di Cochise, capo delle tribù Apache. Per calmare le ambizioni di qualche ufficiale desideroso di fare carriera a spese dei nativi, può contare su un amico importante, il generale Davis. E nonostante i nemici formidabili che ha affrontato - da Mefisto a Yama, da Proteus alla Tigre Nera - dopo settant’anni usa la colt e il winchester con la stessa mira. In difesa dei più deboli, naturalmente. 

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