Centrale Fies, pioggia di premi

di Paola Malcotti

Due premi e otto nomination conferiti dalle più importanti istituzioni italiane del campo teatrale.

Sono i riconoscimenti attribuiti nel corso del 2018 a Centrale Fies di Dro, una struttura che da anni sostiene, realizza e distribuisce prodotti artistici rivoluzionari tramite format innovativi di diffusione delle arti contemporanee. A conferma della validità dell’art space trentino, capace come pochissimi altri di dedicare il proprio sguardo alla ricerca e alla produzione dei nuovi linguaggi nelle pratiche contemporanee, il conferimento ad Anagoor e Marta Cuscunà, entrambi per le proprie produzione a marchio Fies Factory, rispettivamente del Leone d’Argento per la Biennale del Teatro e il Premio della critica 2018 assegnato dalla Associazione Nazionale Critici di Teatro.

«In questi anni Centrale Fies si è distinta per la qualità del lavoro svolto sempre nel segno della sperimentazione, spaziando dalle produzioni alle residenze, dalla scuola estiva alla comunicazione, dal teatro alle arti interpretative, dalle rassegne performative fino al festival di Drodesera (che nel 2020 compirà 40 anni di vita) e ai progetti territoriali» - spiega Dino Sommadossi.

«Dal 2007 - continua - lavoriamo a Fies Factory, un incubatore per artisti che segue le compagnie dalla nascita del progetto fino alla realizzazione, al debutto e alla distribuzione. Da tempo Anagoor, Marta Cuscunà (che ritirerà il Premio a breve, al teatro Argentina di Roma), fanno parte del progetto, così come Sotterraneo, che a sua volta in questi giorni ha ottenuto il Premio Rete Critica 2018 per compagnia-spettacolo e la nomina ai premi Ubu dell’associazione «Franco Quadri», con Overload, ritenuto miglior spettacolo dell’anno. Non solo le compagnie della Factory di Centrale Fies sono state però insignite dei più ambiti premi per il teatro. Anche lo spazio artistico della Centrale ha ottenuto infatti importantissime nomination per i premi Ubu: quella per il progetto speciale, assegnato a «Live Works» (piattaforma dedicata alla performance art che seleziona artisti emergenti da tutto il mondo e li riunisce in una scuola estiva dove possono entrare in contatto con curatori e produttori); quello per miglior allestimento scenico assegnato a Paola Villani per Curon/Graun di Oht, prodotto sulla storia del lago di Resia in collaborazione con l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento; quello per miglior progetto di comunicazione, assegnato dalla critica a Centrale Fies per l’identità visiva di Supercontinent, il format pensato per le ultime edizioni del festival Drodesera; quello per il miglior spettacolo di danza a Marco d’Agostin per Avalanche, artista che ha ottenuto pure la nomination per miglior performer under-35, assieme a Chiara Bersani.

Per finire con il premio «Ora! Produzioni di cultura contemporanea» indetto da Intesa San Paolo, vinto da Centrale Fies con il lavoro del collettivo artistico Mali Weil dal titolo Forests.
«Siamo molto soddisfatti, non solo per i risultati in sé ma soprattutto perché questi riconoscimenti testimoniano l’apertura del classico sistema teatrale verso progetti artistici innovativi - conclude la direttrice artistica della Cooperativa Il Gaviale, Barbara Boninsegna - Un risultato non così scontato per una realtà come Centrale Fies, che vive solo in parte con contributi pubblici e che, seppur con risorse limitate, riesce a produrre arte grazie a scelte lungimiranti.
Il ruolo svolto in tutti questi anni ci ha permesso di elevare il Trentino a punto di riferimento nel contesto nazionale ed internazionale: una gratificazione e una vittoria non solo di Centrale Fies ma di tutto il sistema teatrale italiano, finalmente scardinato da ogni dogma e aperto al futuro»..

 

 

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