Cartel Cubano, il segno e la Rivoluzione

di Nicola Maschio

La mostra Cartel Cubano - 60 anni di grafica rivoluzionaria, fino al prossimo 24 febbraio 2019 sarà visitabile nella suggestiva location del Palazzo delle Albere. Proprio nella ex sede del Mart è stato presentato ieri l’evento, unitamente alla storia di questa collezione di opere.

I manifesti cubani esposti, selezionati dalla raccolta di Luigino Bardellotto del Centro Studi Cartel Cubano di Venezia, sono al momento 280. Raccontano di tematiche varie e differenti, dalla solidarietà politica internazionalista all’informazione di servizio, dalla promozione turistica alla comunicazione di eventi artistici, fino alle locandine dei film. Insomma, dalla Rivoluzione del 1959 ad oggi l’arte dello Stato caraibico è divenuta una delle più originali ed acclamate al mondo, dando all’osservatore la possibilità di viaggiare attraverso le memorie degli anni passati.

«Dopo la Rivoluzione è iniziato un periodo di comunicazione attraverso manifesti e cartel - ha spiegato Bardellotto. - Ci sono tantissimi messaggi in queste realizzazioni.

Dalla cultura alla politica, con momenti di vita e festosità come il Carnevale, fino alla solidarietà ed all’aiuto internazionale. I visitatori potranno osservare lo stile cubano seguendo un filo cronologico ben chiaro, dagli anni post-rivoluzione fino ad arrivare al 2018». Molti dei cartel esposti sono divenuti veri e propri simboli, in particolar modo per l’Ospaaal (Organizzazione di Solidarietà dei Popoli di Asia, Africa e America Latina) che attraverso la propria rivista «Tricontinental» ne ha permesso la diffusione proprio tra i continenti.

Ecco dunque che «Cartel Cubano» rappresenta un’opportunità per entrare in contatto con resistenza e sofferenza dei popoli, insieme alla solidarietà espressa da questi ultimi, attraverso l’esplosione di colori o la semplicità di altre opere.

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