Arcadia, 25 anni per i libri

La libreria Arcadia di Rovereto compie 25 anni e festeggia con nuovi appuntamenti, offrendo ai lettori alcuni incontri di grande qualità.
Un quarto di secolo da librai, una data importante, giocata fra due realtà così distanti come Roma e Rovereto, dove ora si è insediata in via Fontana.

Il primo appuntamento «di festa», per così dire, è per oggi - giovedì 15 novembre - all’Arcadia alle ore 19 con con la scrittrice Margherita Loy. La scrittrice di origine romana, figlia di un’altra scrittrice di grande valore come Rosetta Loy, è però ormai a tutti gli effetti lucchese e presenterà a Rovereto il suo ultimo romanzo, Una storia ungherese, considerato dalla critica un romanzo di rara potenza, capace di raccontare una parte importante della storia di Budapest. È stato pubblicato dalle edizioni Atlantide, una delle case editrici italiane tra le più raffinate e colte.

Il romanzo di Margherita Loy è ambientato nel 1945 mentre l’Armata Rossa sta stringendo d’assedio la città ancora occupata dai nazisti: una ragazza di vent’anni, rifugiatasi in cantina per sfuggire alle bombe ed alla barbarie, rievoca la Budapest dei fasti mitteleuropei, quella della sua infanzia, dal profumo di burro fuso ed albicocche sotto spirito e con essa una certa idea di felicità. Ci sono parti di questo libro che sembrano parlare del nostro tempo, come quando l’autrice racconta l’indifferenza e l’odio che arrivano a colpire il più debole, descrivendo l’atteggiamento di alcuni passeggeri di un autobus davanti a due anziani zingari.

La Loy ha scritto così del suo romanzo su Il Libraio: «Rimango paralizzata davanti alle nuove manifestazioni di odio e di insofferenza nei confronti di chi è diverso da noi. Spesso mi sono chiesta quali fossero state le avvisaglie, le piccole spie appena percettibili, gli accenni fugaci, i silenzi diffusi, frutto di censura o di menefreghismo, i plateali segnali che volavano nell’aria prima delle catastrofi della nostra Storia. C’era stato, oltre ai politici, qualche scrittore che aveva individuato, prima degli altri, la pericolosità di proclami propagandistici, la minaccia alla pace che strisciava in certa indifferenza o nell’allegra irrisione diretta contro ogni tentativo di riflessione e di dialogo? C’erano stati narratori che avevano lanciato l’allarme? Forse, i poeti? Loro sono veggenti; sì, alcuni avevano toccato quasi alla cieca, sbattendo nel buio, il futuro che stava per travolgere la loro nazione, portandola verso la catastrofe».

Dopo l’incontro con Margherita Loy bisogna segnalare un altro atteso appuntamento, quello di venerdì 16 novembre alle ore 18 con Marianne Jaeglè che con il suo Giallo Van Gogh racconterà il mistero della morte del pittore e sabato 17 alle ore 19 con uno dei grandi maestri della graphic novel, José Muñoz.

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