I «sosia», da Plauto a Saramago

Lunedì 5 novembre alle ore 17.30, prenderà il via nello Spazio archeologico sotterraneo del Sas, in piazza Battisti, il ciclo di incontri «Teatro “Sotterraneo”», curato da Caterina Mordeglia.
In sette appuntamenti, tutti a ingresso libero fino ad esaurimento dei posti, verranno proposti testi di epoche diverse da parte di docenti del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento e di attori della Stagione teatrale del Centro Santa Chiara, per ricordare la continuità sostanziale di molti grandi temi o meccanismi della drammaturgia dal teatro antico alla scrittura contemporanea.
La rassegna è dedicata al tema del «Sosia a teatro».

Sosia, nome proprio dello schiavo inventato da Plauto un paio di secoli prima di Cristo, è il primo personaggio del teatro occidentale costretto a incontrare se stesso. L’esperienza, già conturbante nel testo del poeta latino, ispira variamente scrittori medievali, moderni, contemporanei, virando spesso da toni comici a toni tragici, a rivisitazioni ricche di implicazioni antropologiche e psicanalitiche. Il pubblico verrà così condotto in un viaggio attraverso più di duemila anni di teatro e letteratura, dal primo doppio teatrale in Plauto alla moltiplicazione contemporanea del portoghese José Saramago.
Il programma si apre lunedì 5 novembre alle 17.30 con Identità, alterità e figura del doppio nel teatro, incontro con Guido Paduano e Margherita Rubino, letture di Maura Pettorruso.

Mercoledì 14 novembre sarà la volta di «Amphytruo» di Plauto con Caterina Mordegliae  letture di Marta Marchi e Stefano Detassis. Sosia è il servo di Anfitrione, il comandante dell’esercito tebano di cui Giove assume le sembianze per sedurne la moglie inconsapevole. Come il suo padrone, anche lui viene privato della propria identità da Mercurio perché il padre degli déi possa agire indisturbato.

Martedì 12 dicembre, «Amphitryon» di Molière (rappresentato per la prima volta a Parigi nel 1668) con Paolo Tamassia e letture di Emanuele Cerra e Clara Setti; quindi il 16 gennaio 2019 «Amphitryon» di Heinrich von Kleist (stampato a Dresda nel 1807 e fortemente influenzato nel plot da Molière) con Luca Crescenzi, letture di Maura Pettorruso e Massimo Lazzeri; il 13 febbraio sarà la volta di «William Wilson» di Edgar Allan Poe (il protagonista del racconto pubblicato da Poe nel 1839) con Francesca Di Blasio e letture Stefano Detassis. Il 13 marzo «Il sosia di Fëdor Dostoevskij» (romanzo apparso nel 1846), con Adalgisa Mingati e letture di Emanuele Cerra e il 10 aprile chiusura con «O homem duplicado» di José Saramago, con Massimo Rizzante e letture di Stefano Detassis.

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