Vuillard a Rovereto con "L'ordine del giorno"

di Fabrizio Franchi

L’appuntamento è di quelli da non perdere: arriva stasera, giovedì 4 ottobre, a Rovereto Èric Vuillard, vincitore dell’ultimo Goncourt, uno dei premi più importanti della letteratura mondiale che vede tra i nomi premiati icone come Marcel Proust e Marguerite Duras e viventi, comunque autori di capolavori come Michel Houellebech, Jonathan Littel, Tahar Ben Jelloun, Pierre Lemaitre.

Vuillard sarà ospite della libreria Arcadia in via Fontana a Rovereto dove alle ore 19 presenterà il suo ultimo libro, appena tradotto in italiano e pubblicato da e/o con il titolo di L’ordine del giorno in libreria dal 26 settembre. Un libro che si inserisce nel filone di questi ultimi anni, con la letteratura che indaga il periodo tra le due guerre e il nazismo.

Vuillard arriva all’Arcadia, ormai centro culturale trentino vitalissimo, invitato da un’inesauribile Giorgio Gizzi che lo intervisterà in lingua francese, lingua madre dello scrittore, ma che sarà tradotto da Silvia Turato.
Un appuntamento, come detto, da non perdere: lo scrittore francese sta facendo un tour italiano di poche date e, affermano all’Arcadia, «averlo a Rovereto è un grande onore».Ma c’è anche il fatto che questo libro di Vuillard non solo ha vinto un premio prestigioso come il Goncourt, ma ha il dono della grande scrittura e racconta e indaga un periodo oscuro della storia europea, che tocca anche la nostra storia perché Vuillard racconta l’Anschluss e lo fa da una prospettiva inusuale: quello della meschineria e della pochezza dei giganti della storia. Siamo convinti che la Germania nazista fosse dotata di un esercito rapido, moderno, leggendario. Vuillard invece si chiede: ma se alla base dei suoi primi successi trovassimo invece mercanteggiamenti e volgari combinazioni di interessi? E se le gloriose immagini della Wehrmacht che entra trionfalmente in Austria mascherassero un immenso ingorgo di panzer, semplicemente in panne? Una dimostrazione magistrale e agrodolce del dietro le quinte dell’Anschluss.

Le Monde ha scritto: «L’ordine del giorno è un libro di una potenza sconcertante nella sua semplicità».
Éric Vuillard è scrittore e cineasta. È nato a Lione nel 1968 e ha vinto diversi premi, sia letterari, sia cinematografici.
Tra i suoi libri da ricordare «La bataille d’Occident», «Tristesse de la terre» e «14 juillet», del 2016.

Nel libro Vuillard racconta di come si è scivolati nell’orrore, di alleanze economiche incerte e inevitabili con gli industriali tedeschi, come gli Opel, i Krupp, i Siemens, che accettano le imposizioni e le richieste naziste. Ma Vuillard ci fa capire che non c’è grandezza, nella bestia nazista. Gli Hitler, Göring e von Ribbentrop non appaiono invincibili, l’esercito tedesco non era una poderosa macchina da guerra. Ciò che li fece - momentaneamente - vincere fu la pochezza di chi doveva contrastarli.

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