Buonconsiglio, nuovo percorso espositivo con la Madonna in Blu

di Beatrice Zorzi

I frutti di un lavoro che viene portato avanti da diversi anni saranno finalmente visibili presso il Castello del Buonconsiglio venerdì 22 giugno alle ore 18 in occasione dell’inaugurazione della mostra dossier dedicata alla Madonna in blu e del nuovo percorso espositivo di Castelvecchio, evento concomitante con lo spettacolo rinascimentale Trionfo Tridentino.

Si tratta di una vera e propria opera rivoluzionaria di ammodernamento e valorizzazione di un patrimonio artistico spesso inedito che si sposa perfettamente con gli ambienti suggestivi di Castelvecchio, parte più vecchia del Buonconsiglio, appositamente rinnovata in modo da far emergere la bellezza antica di tale ambiente, anche con le sue imperfezioni. Chiaro esempio in questo senso è il nuovo spazio ricavato nell’àndito alla Torre Granda dove, attraverso un’ampia vetrata appositamente costruita, è stato possibile illuminare ed esaltare alcuni rilievi lapidei, tra i quali spicca un leone di San Marco del XIV secolo, opera di Egidio da Campione, insieme ad un importante affresco di San Giovanni e San Matteo che apparteneva alla chiesa di San Biagio di Mori.

Nella stessa ottica va letta anche la sala creata ad hoc per dare collocazione all’imponente mosaico romano proveniente dal Doss Trento,insieme a quella adibita all’età gotica con l’esposizione di preziosi monili e suppellettili, o quella «della principessa» dove sarà possibile ammirare preziosi reperti ritrovati nella tomba di una principessa longobarda perfettamente rappresentativi del contatto con la tradizione bizantina.

Un percorso completo, dunque, che, grazie all’apertura delle nuove sale di Castelvecchio, si muove in perfetta continuità con la storia del territorio trentino e del Castello, facendo così fluire i visitatori dagli ambienti più antichi a quelli del Magno Palazzo, dedicati alle collezioni del XVI secolo.
Emerge con chiarezza quindi come la caratteristica distintiva di questo riallestimento dei vecchi locali sia il fatto di seguire un criterio cronologico che parte da reperti archeologici fino ad arrivare al V secolo, passando per l’arte paleocristiana e il III secolo.

A tutto ciò si accompagna un nuovo impianto termico che permetterà un maggior comfort per gli ospiti, ma, soprattutto, renderà possibile una migliore conservazione delle opere e, di conseguenza, l’esposizione continua di alcuni reperti precedentemente presenti solo in alcune mostre temporanee come, ad esempio, il rarissimo piatto in vetro ametista con decorazioni a smalto eseguito a Murano nel 1450/60.
Diamante di questo nuovo progetto generale è l’inaugurazione della prima di una serie di mostre dossier caratterizzate dal fatto di concentrarsi su una singola opera o un gruppo ristretto di esse, rendendo possibile in questo modo un’analisi più approfondita delle stesse sotto diversi profili artistici e non solo. Protagonista di questo esordio è la «Madonna in blu», una scultura della prima metà del 1300 proveniente dal complesso agostiniano di San Marco, che rappresenta una preziosissima testimonianza dell’arte lapidea del territorio trentino di questo periodo.
Importante è anche l’opera di restauro che ha interessato questa scultura: infatti, solo dopo aver eliminato almeno sei riprese di policromia è stato possibile riportare in luce il colore originale, un raro blu di azzurrite che ricopre tutta la veste della Madonna.

Da evidenziare, inoltre, come anche il logo del Buonconsiglio sia stato aggiornato ad opera di Pio Nainer; al riguardo egli ha evidenziato come l’obbiettivo fosse quello di individuare un unicum che andasse ad identificare e distinguere il Buonconsiglio dagli altri castelli della rete (Beseno, Caldes, Thun, Stenico). Tale elemento è stato individuato nello specchio in pietra di paragone nella loggia veneziana del castello che con la sua scritta, in greco e latino, «Cognosce te ipsum», rappresenta sicuramente un elemento decorativo unico, ma anche un’esortazione a guardare dentro noi stessi per poter così godere anche della bellezza dell’arte.

Il cammino del castello verso un complessivo rinnovamento, tuttavia, non si ferma a tutto questo, ma proseguirà a dicembre 2018 dove si avrà (in concomitanza con l’esposizione di un capolavoro ritrovato di Francesco Hayez): un restyling della biglietteria con una serie di installazioni video informative, un nuovo infopoint con cartine geografiche e postazioni multimediali al fine di far conoscere la storia dei castelli provinciali, ed infine, un nuovo bookstore.
Insomma, con questo nuovo assetto il castello ci dimostra come abbia ancora tanto da offrirci, adesso e nel futuro.

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